Herzog & de Meuron firmano la New Hall di Messe Basel in Svizzera
L'edizione 2013 di Art Basel, che si è tenuta a Basilea, in Svizzera, dal 13 al 16 giugno, ha segnato quest’anno un picco di visitatori e un successo di critica che è andato oltre ogni aspettativa. 304 le gallerie d’arte di fama internazionale, provenienti da 39 paesi dei 5 continenti, che hanno partecipato alla più prestigiosa di tutte le fiere dell'arte, con opere di oltre 4.000 artisti. Ma la grande novità, che ha entusiasmato molti, è stato l’ampliamento e il nuovo complesso di exhibition spaces nella MessePlatz del KleinBasel district, progettato dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, che consegnano alla propria città una nuova sede per mostre ed eventi: 38 milioni di metri quadrati su tre piani che ospitano, oltre lo spazio espositivo annuale, una sala polivalente, un ristorante, negozi, bistrot e bar.
New Hall-Messe Basel dello studio Herzog & de Meuron, nato a Basilea nel 1978 e considerato dai critici un campione dell' "eleganza intellettuale", è l’intervento di estensione e riqualificazione del complesso che ospita ogni anno la kermesse artistica di Basilea. È un edificio rettangolare, su tre livelli, che si collega ai vecchi spazi espositivi, illuminato zenitalmente da un'apertura circolare, l'outdoor City Lounge, che occupa il piano terra e funge da ingresso principale, con bar, negozi, ristoranti e uno spazio per eventi per 2.500 spettatori. Il piano terra dell’intervento collega senza soluzione di continuità il City Lounge alle sale e al nuovo spazio per gli eventi. Aperto a tutte le ore, il City Lounge definisce non solo l'ingresso agli spazi fieristici, ma sarà un punto focale della vita pubblica in Clarastrasse (la principale strada commerciale di Kleinbasel) e animerà in modo significativo la vita culturale intorno al Messeplatz.
«L'intervento non interessa solo gli edifici che ospitano le mostre, ma si allarga fino a includere la pianificazione dell'intera area urbana», spiegano i famosi architetti, già celebri per strutture espositive come la Tate Modern a Londra. Il progetto prevede la costruzione della Messe Tower e l'ampliamento della Hall 1 di Art Basel attraverso la realizzazione di un nuovo edificio: un moderno, flessibile e versatile esempio di spazio espositivo, che dialoga con la piazza antistante attraverso un grande fronte vetrato. La scansione dinamica della facciata a livello stradale reagisce ai flussi di persone e corrisponde allo spazio necessario alla fermata del tram. Molti spazi interni sono in grado di essere combinati per un utilizzo flessibile. La posizione centrale all'interno della città, inoltre, contribuisce a rendere questa concentrazione di sale espositive intorno alla Messeplatz un punto di riferimento per la comunità.
I due piani superiori contengono spazi espositivi ipogei, che appaiono come entità distinte grazie alla sfalsatura tra i due livelli che dissimula l'effetto di un'unica grande scatola. «La nuova Hall è costituita da tre elementi distinti, disposti l'uno sull'altro, che si proiettano sulla strada a diversi livelli, rispondendo alle diverse condizioni urbane», raccontano Herzog & de Meuron. Le forme dinamiche e lo sfalsamento tra i diversi piani offrono una percezione diversa da ciascun punto di vista, evitando così la monotonia ripetitiva tipica dei padiglioni. Questa variazione architettonica costante è enfatizzata, paradossalmente, mediante l'applicazione di un materiale omogeneo, l’alluminio, su tutte le superfici esterne. Il rivestimento, oltre ad un ruolo estetico, svolge la funzione di regolare l’entrata della luce naturale e di inquadrare specifiche vedute, prima fra tutte quella verso i nuovi spazi collettivi. Le onde metalliche sulla facciata inoltre creano riflessi vividi e fanno comprendere il movimento all’interno dell’edificio.
Non sono invece mancate le critiche rivolte al nuovo progetto degli architetti basilesi, accusati di aver peccato questa volta in eleganza e di aver realizzato un mero contenitore, quasi asettico: “probabilmente la loro opera più banale. Assolve in pieno le sue funzioni certo, ma delude per quanto riguarda l’aspetto estetico-formale.”. Ma, a nostro avviso, sembrano critiche piuttosto sterili e gratuite, considerando che i padiglioni espositivi sono spesso niente di più che una pila di scatole sovrapposte; richiedono pochissime finestre e le divisioni architettoniche sono considerate come restrizioni interne impraticabili per la flessibilità degli spazi. I risultati architettonici, dunque, risultano generalmente composti da vaste facciate monotone di mattoni, come nella Hall 2, o in vetro, come per il Padiglione 1 di Art Basel.
E proprio per evitare questa monotonia ripetitiva, Herzog & de Meuron hanno adottato un approccio diverso per la New Hall. Idealmente, le sale espositive devono essere il più ampie possibili, rettangolari possibilmente, con ampie campate e altezze del soffitto di almeno 10 m, allo scopo di fornire la flessibilità e la versatilità necessaria ai fini espositivi. Negli ultimi anni la domanda di tali spazi generosi è ulteriormente aumentata. Prendendo Baselworld quale esempio saliente di una moderna mostra internazionale, dove le sale sono animate da stand dei singoli espositori, le merci esposte e la folla di visitatori, la questione di un'architettura adatta per una sala espositiva non sembra essere la domanda primaria.
L'Architettura per le strutture destinate all’esposizione dovrebbe essere percepibile solo nelle aree pubbliche e negli spazi collettivi. Il miglior esempio di questa riflessione sembra proprio essere il cortile circolare della City Lounge della New Hall degli architetti svizzeri, che si propone di trasformare l'architettura introspettiva di una tipica corte centrale in uno spazio esterno, e di renderla accessibile tutto l'anno. Solo così può emergere un’ interfaccia con il luogo circostante.
Photos by Iwan Baan: http://www.iwan.com/photo_Basel_Messe_Herzog_de_Meuron.php