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Henri Cartier-Bresson in mostra a Roma

Il Museo dell’Ara Pacis ospita fino al 25 gennaio la retrospettiva di Cartier-Bresson. A dieci anni dalla morte del fotografo, centinaia di suoi scatti ed altro materiale documentario raccontano “l’occhio del secolo”.
A cura di Gabriella Valente
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Proveniente dal Centre Pompidou di Parigi, la retrospettiva dedicata ad Henri Cartier-Bresson è giunta a Roma, al Museo dell’Ara Pacis, dove sarà visitabile fino al 25 gennaio 2015.

Un omaggio al fotografo francese a 10 anni dalla sua scomparsa; un omaggio soprattutto agli estimatori di questo artista che troveranno in mostra oltre 500 opere tra fotografie, disegni, dipinti, film, stampe vintage, manoscritti, riviste. Tra icone famose e immagini meno note, il visitatore, percorrendo un labirinto di foto in bianco e nero, ripercorrerà la storia di un secolo.

Dietro la stazione Saint-Lazare, Parigi, 1932
Dietro la stazione Saint-Lazare, Parigi, 1932

“L’occhio del secolo” è la definizione con cui è stato designato Henri Cartier-Bresson (1908-2004), che dagli anni ’20 del Novecento fino agli anni 2000 ha documentato poeticamente e arditamente gli accadimenti sia quotidiani che straordinari di più luoghi del mondo, dall’Europa all’Africa, dall’Asia all’America. Una vita eccezionale quella dell'artista francese, avventurosa e ricca, che ha saputo seguire da vicino la storia del XX secolo; eccezionale la sua arte che narrando gli eventi con stile innovativo ha saputo conquistare anche il grande pubblico.

La capacità di cogliere al volo i momenti più fugaci, quella di trovare la meraviglia negli istanti apparentemente insignificanti, la straordinaria intuizione visiva, il genio per la composizione, talvolta l’ironia, il talento nell’unire la poesia e la testimonianza: sono queste alcune delle caratteristiche che hanno reso Henri Cartier-Bresson uno dei più grandi fotografi al mondo.

Siviglia, Spagna, 1933
Siviglia, Spagna, 1933

L'esposizione, a cura di Clément Chéroux, segue cronologicamente il percorso artistico del fotografo, intendendo mostrare e dimostrare, con la varietà dei lavori, che non c’è stato un solo Cartier-Bresson, ma tanti e diversi. Districarsi tra l’enorme quantità di materiali esposti non è semplice, ma l’organizzazione della mostra in più sezioni – e eventualmente una guida pubblicata da Contrasto – accompagnano il visitatore in questo viaggio in bianco e nero intorno al mondo e lungo il XX secolo.

Haifa, Israele, 1967
Haifa, Israele, 1967

Si inizia con la passione per la pittura, i disegni ed il fondamentale rapporto con i Surrealisti; si passa all’impegno politico, alle attività con l’Associazione degli Artisti e Scrittori Rivoluzionari e al lavoro per la stampa comunista; documentata è anche la fase di sperimentazione del mezzo cinematografico e della collaborazione con Jean Renoir; ampio spazio agli straordinari fotoreportage, realizzati dopo la fondazione dell’Agenzia Magnum, che hanno portato il fotografo in giro per il mondo e che documentano da vicino molti degli eventi più importanti del secolo; non mancano infine gli scatti degli ultimi anni, espressione di una fotografia più contemplativa.

Infaticabile viaggiatore, appassionato osservatore, Henri Cartier-Bresson disse: “A volte mi chiedono: ‘Qual è la foto che preferisci tra quelle che hai realizzato?’ Non saprei, non mi interessa. Mi interessa di più la prossima fotografia, o il prossimo luogo che visiterò”. E altrove dichiarò: “Sono visivo […] Osservo, osservo, osservo. È con gli occhi che capisco”.

Immagine principale: Hyères. Francia, 1932. © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos-Courtesy Fondation HCB. / Tutte le immagini: © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos-Courtesy Fondation HCB.

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