Ormai il nome ‘Halloween‘ ci è familiare; una festa pagana che si conosceva come tipicamente anglosassone si è stabilita anche da noi, e sì, questa adozione ha avuto anche degli interessi economici: fra dolci, travestimenti e ornamenti ha una notevole vocazione al consumo. Nello stesso torno di giorni si contrappone alla festa cristiana di Ognissanti, ma va capito bene in che senso queste due feste sono contrapposte. Ad esempio, non lo sono nel nome: ‘Halloween' è una contrazione scozzese (risalente al Settecento) dell'inglese Allhallow's-even, che è letteralmente ‘Vigilia di Ognissanti' (All vuol dire ‘tutti', hallow è un termine arcaico per ‘santo', affine a holy, ed even è una forma arcaica per eve, ‘vigilia').
Quando i nostri avi Romani iniziarono a inglobare il mondo celtico incapparono nella festa di Samhain, una festa di capodanno che segnava la fine dei raccolti e l'inizio della stagione fredda, un periodo in cui (lo sappiamo ancora bene) col crescere del buio è importante stringersi e affermare la comunità. Si svolgeva in quello che si credeva un interregno fra i due anni, momento in cui il mondo dei vivi e quello dei morti si toccavano. I Romani fecero forse una piega? No. Erano abituati a integrare nel loro Pantheon ogni nuova divinità, e questa festa di Samhain assomigliava parecchio a certe liturgie che anche loro celebravano in altri momenti dell'anno, come i Lemuria e i Paternalia: le solite feste in cui gli spiriti dei morti vengono celebrati e placati.
Infatti quando nel 609 papa Bonifacio IV istituì la festa di Ognissanti, non la fissò subito in corrispondenza della festa celtica, ma la installò sul 13 maggio, quando venivano festeggiati gli antichi Lemuria romani. Già perché per spegnere le feste pagane la tattica ricorrente di maggior successo era quella di coprirle con una nuova festa cristiana. Spenti i Lemuria (più o meno), il secolo successivo papa Gregorio III prese Ognissanti e la spostò al 1°novembre, in modo da schiacciare il Samhain celtico, e così fu. Ma otto secoli più tardi il potere papale subì il più grande scossone della sua storia: la Riforma luterana, che ebbe come effetti secondari nel nord Europa anche quello di far cadere alcune feste volute dai papi.
Quando Ognissanti smise d'essere celebrata nelle terre dei protestanti, il fuoco del Samhain che non si era mai del tutto spento si riaccese in molte comunità come festa laica. Conservò un nome cristiano, Halloween (da notare, foggiato in Scozia, che rimase cattolica) e continuò a evolvere discretamente fino alla festa macabra e grottesca che conosciamo oggi. Peraltro, davanti a un nome inglese, non si deve fare l'errore di credere che nella nostra cultura Halloween si sia stabilito ex novo come una trovata esotica, come una mera americanata di moda. Se i papi pensavano di aver eradicato Paternalia e Lemuria e Samhain e feste omologhe almeno nelle terre cattoliche, si sbagliavano: nelle tradizioni dei nostri paesi, dalle Alpi alla Sicilia, continuano ad esserci, mescolate e sincretizzate con quelle cristiane, feste per i morti in cui con le zucche, simulacri di teste, si fanno processioni o i bambini vanno di casa in casa a chiedere offerte. I bambini che sono più vicini alla nascita, e quindi al mondo fuori dalla vita, morti ritornati che nell'inconsapevole drammatizzazione della festa chiedono qualcosa in cambio della loro benevolenza. C'è un'altra festa, a dicembre, che segue questa logica ancestrale.