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Gustaw Herling, la Polonia chiede scusa al grande scrittore che raccontò l’orrore del gulag

Gustaw Herling, il grande scrittore polacco che visse a Napoli per buona parte della sua vita, riceve diciotto anni dopo la morte giustizia dal suo Paese natale. All’epoca del dominio sovietico, il suo “Un mondo a parte”, capolavoro sull’esperienza nel gulag, era stato inserito tra i libri proibiti. Nel 2019, in occasione del centenario dello scrittore, lo stato Polacco celebrerà tutta la sua opera.
A cura di Redazione Cultura
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Gustaw Herling, il grande scrittore polacco che visse in Italia, precisamente a Napoli, per buona parte della sua vita, riceve a diciotto anni dalla morte (avvenuta nel 2000, proprio nel capoluogo partenopeo) quella giustizia dal suo paese d'origine, dalla Polonia, che da vivo non aveva potuto ottenere. Il suo libro più famoso sull'esperienza nei gulag sovietici, "Un mondo a parte", che negli anni del dominio sovietico lo stato polacco aveva inserito tra i libri proibiti , adesso sarà celebrato insieme a tutta l'opera di Herling nel 2019, quando ricorrerà il centenario del grande scrittore.

Con 420 voti a favore e uno solo contro, il parlamento di Varsavia ha infatti deliberato che il 2019, nel centenario della nascita del grande scrittore, sarà dedicato "alla memoria di Gustaw Herling Grudzinski, uno dei più grandi scrittori polacchi del XX secolo". Cioè, i suoi scritti saranno letti, rappresentati, commentati, diffusi e discussi in una miriade di iniziative pubbliche che coinvolgeranno le scuole, le università, le biblioteche, i luoghi istituzionali più significativi del Paese. Negli anni anni della messa all'indice dei suoi libri, infatti, possedere una copia del romanzo di Herling equivaleva a rischiare anni di reclusione.

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