Guido Buzzelli all’Accademia d’Arte di Bologna per BilBOlbul: inizia il festival del fumetto
Tre giorni a Bologna tra gli autori più geniali della storia del fumetto: il festival detto BilBOlbul parte nel segno del padre del moderno graphic novel italiano Guido Buzzelli, con la personale "Anatomia delle macerie" che inaugurerà la 12ma edizione del festival il 23 ottobre all’Accademia di Belle Arti.La mostra ci introduce nel mondo del grande disegnatore dalla forte vena “pasoliniana”, attraverso un percorso di 150 tavole a fumetti, schizzi e bozzetti preparatori. Le opere sono divise in sei sezioni, dedicate ai temi chiave della poetica dell’autore: dopo l’apertura con La rivolta dei Racchi, considerato dalla critica il primo graphic novel italiano, si prosegue con Il corpo, Le macerie, La società e il potere, Il diavolo e L’artista. A conclusione dell’esposizione, il prossimo 23 novembre, un grande convegno di studi, cui parteciperanno tra gli altri lo scrittore Vittorio Giacopini, il critico Matteo Stefanelli e l’autore di fumetti francese David B., si propone di restituire alla figura di Buzzelli e alla sua opera la centralità che gli spetta nel panorama del fumetto del Novecento.
Guido Buzzelli è stato artista tragicomico dallo stile naturalistico, della scuola di illustratori come Achille Beltrame e Walter Molino, con una vocazione volta all’inquietudine ha disegnato spesso anche se stesso diventato personaggio nei suoi fumetti. Dopo aver seguito gli studi artistici all’Accademia di San Luca negli anni Cinquanta iniziò a collaborare con varie riviste, pubblicando illustrazioni e fumetti. Nel 1967 presentò al Salone di Lucca La rivolta dei Racchi, un lavoro – poi pubblicato con grande successo in Francia sulla rivista Charlie – che può essere considerato, precedendo Hugo Pratt e Will Eisner, il primo graphic novel della storia del fumetto italia.
In Italia collaborò con riviste come Linus, Alter, l’inserto Satyricon di Repubblica e con giornali come Paese Sera, Il Messaggero e L’Espresso. Per l’editore Bonelli disegnò il primo numero della prestigiosa collana “gigante” di Tex (1985). Negli ultimi anni insegnò all’Istituto europeo di design e collaborò con la televisione italiana (Tg2) e francese (Tv7). La mostra è curata dal festival BilBOlbul in collaborazione con la casa editrice Coconino Press, Fandango e l’Accademia di Belle Arti di Bologna.