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Guccini: “Quello di Meloni è regime. Lei mi stima? Delle mie canzoni non ha capito nulla”

Francesco Guccini parla in un’intervista al Fatto Quotidiano del governo in carica: “Sono illiberali e non accettano critiche”. Su Meloni: “Una volta mi telefonò per invitarmi ad Atreju: figuriamoci se ci vado”.
A cura di Andrea Parrella
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L'opinione di Francesco Guccini conta sempre e quando parla il cantautore di Pavana, oggi 84enne, la cosa non passa mai inosservata. Nell'ultima intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, Guccini si è raccontato in occasione dell'uscita del suo ultimo libro, chiamato evidentemente esprimersi sulla contemporaneità, i fatti legati alla politica, di casa nostra e americana, poche ore dopo le parole di Vasco Rossi sul ritorno del fascismo.

Le parole di Guccini sul governo

"Da lui non me lo aspettavo", ha detto Guccini parlando di Vasco Rossi e ricordando il loro unico incontro: "Entrambi abbiamo avuto i padri internati, il mio era nel campo di concentramento con Guareschi. Ha avuto coraggio, mi è piaciuto e ha detto cose vere. Infatti il regime lo ha subito attaccato". Proprio sulla parola regime si concentra Guccini, alludendo al governo in carica guidato da Giorgia Meloni: "Vogliono far sottostare tutti i poteri (a partire dalla magistratura) a quello esecutivo (cioè il governo). Proveranno a limare la Costituzione: non dico modificarla, non ne sarebbero capaci, ma limarla sì. Meloni neanche concede interviste, a meno che non sia da Vespa, dove fa delle figuracce come quella della calcolatrice. Sono illiberali e non accettano critiche".

Meloni da Vespa e la gaffe con la calcolatrice
Meloni da Vespa e la gaffe con la calcolatrice

"Meloni mi telefonò per invitarmi ad Atreju"

Un'opinione su Meloni che certamente deluderà la premier, la quale in passato aveva avuto manifestazioni di stima nei confronti di Guccini: "Non è colpa mia se delle mie canzoni non ha capito nulla. Una volta mi telefonò per invitarmi ad Atreju: ma figuriamoci! Stanno provando a sostituire ‘l’egemonia culturale di sinistra’ piazzando cinque sfigati alla Cultura, ma non hanno niente". Il riassetto culturale è, in effetti, un aspetto che sta molto a cuore all'attuale maggioranza, ma Guccini è radicale sulla questione: "Nessun cantautore di qualità di destra. Non è che io, De André e Vecchioni c’e eravamo messi in testa di ‘divulgare la cultura di sinistra’: semplicemente non puoi non avere una sensibilità di sinistra per scrivere certe canzoni".

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