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Grimes parla di Elon Musk, padre dei suoi figli, e del saluto nazista: “Non sono lui, non criticatemi”

Grimes, ex compagna di Elon Musk e madre di tre suoi figli, è intervenuta sul saluto considerato nazista fatto dall’imprenditore durante l’inaugurazione della Presidenza di Donald Trump negli Usa.
A cura di Francesco Raiola
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Grimes e Elon Musk (Charles Sykes/Invision/AP)
Grimes e Elon Musk (Charles Sykes/Invision/AP)

L'ex compagna dell'imprenditore Elon Musk, ovvero la cantante Grimes, che con lui ha tre figli, ha parlato del gesto che l'uomo ha compiuto durante l'inaugurazione della Presidenza Usa di Donald Trump e che molti hanno giudicato come un gesto che si rifà al Nazismo. Durante il suo discorso, infatti, il proprietario di Tesla a un certo punto si è rivolto al pubblico battendo il pugno destro sul cuore e poi stendendo in aria il braccio teso come fosse un saluto romano e ripetendo il gesto. E qualcuno ha ben pensato di taggare sui social proprio Grimes per chiederle che ne pensasse o per criticare il suo non aver preso posizione.

E così la cantautrice – che è canadese e non statunitense – è intervenuta direttamente su X, piattaforma di proprietà proprio di Musk, per chiarire alcune cose: "Sebbene rispetti profondamente la vostre preoccupazioni, non è giusto che le persone siano così sconvolte mentre oggi non mi ero ancora collegata online e sto venendo a conoscenza di questa controversia solo adesso. Non so bene cosa sia successo e non farò una dichiarazione avventata: non sono una cittadina di questo paese. Ora devo andare a letto, farò delle ricerche sulla situazione, domani, ma finché non lo farò non dirò qualcosa che creerà uno scandalo internazionale".

Grimes poi rivendica di non essere tirata in mezzo ogni volta che il padre dei suoi figli dice o fa qualcosa reputato sbagliato: "È assurdo che qualcuno possa essere cancellato per qualcosa che il suo ex ha fatto, prima ancora di sapere che è successo. Io non sono lui e non farò una dichiarazione ogni volta che fa qualcosa. Posso solo inviare amore in un mondo che sta soffrendo. So che la vostra preoccupazione nasce da un buon proposito. Vi rispetto, non chiedo compassione. In un mondo stimolato dallo scandalo, sento come una sorta di imperativo morale quello di aggiungere qualcosa al un caso solo quando si può fare qualcosa di positivo. Altrimenti sto solo aggiungendo alla desensibilizzazione".

La cantautrice, quindi, chiude spiegando che questa potrebbe pure essere sfruttata come occasione di visibilità, ma non le frega molto: "Per essere chiari, potrei andare a dire cazzate e finire sulle copertine di un mucchio di riviste e fare l'eroina femminista e ottenere influenza, ma non servirebbe a niente. Io scelgo il benessere dei miei figli. Vi prometto che non è bello essere odiati tutto il tempo per cose che non so nemmeno, che non posso prevedere e che non posso controllare. Ma ho anche scelto questa strada, la accetto. Ne traggo il meglio e auguro semplicemente felicità e salute a tutti. Buon viaggio".

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