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Grandi Coreografi a Roma sotto la buona stella di Eleonora Abbagnato

La direttrice della Compagnia di Balletto del Teatro dell’Opera di Roma Eleonora Abbagnato propone per il pubblico del Costanzi la serata Grandi Coreografi dedicata a quattro grandi nomi della coreografia di tutti i tempi. In scena fino al 2 marzo, per sei serate di sold out, la stessa etoile Eleonora Abbagnato sul palco con Closer di Benjamin Millepied.
A cura di Massimiliano Craus
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Eleonora Abbagnato e Florian Magnenet, ph. Yasuko Kageyama
Eleonora Abbagnato e Florian Magnenet, ph. Yasuko Kageyama

Quattro Grandi Coreografi da stasera e per sei serate con una etoile dal nome e cognome ingombrante di Eleonora Abbagnato. Ecco la formula giusta del successo annunciato al Teatro Costanzi di Roma, per intenderci l'originario e nostalgico nome del Teatro dell'Opera, con un programma di palato fino ma per tutti i gusti con i quattro titoli in rapida sequenza con Serenade di George Balanchine, Closer di Benjamin Millepied, The Vertiginous Thrill of Exactitude di William Forsythe ed il terzo atto di Raymonda di Rudolf Nureyev. Cominciamo con Serenade, primo capolavoro firmato negli Stati Uniti da George Balanchine nel lontano 1934, sullo spartito di Piotr Ilich Ciaikovskij ed ancora oggi rappresentato in tutto il mondo. Affascina per la serie di danze e gesti, per i movimenti fluidi e flessibili. Le pose che ne scaturiscono ricordano la scultura neoclassica di Canova Amore e Psiche, che senza riunirsi in una vera trama, toccano diversi temi: vista e cecità, amore e fato, morte e sottomissione. Dopo la mezzoretta del gioco di linee tipica della tecnica Balanchine, si passa alla primadonna della serata Eleonora Abbagnato, etoile del Teatro dell'Opera di Parigi, direttrice del Ballo romano e protagonista di Closer. Titolo di una dozzina di minuti, Closer è un arioso duetto, tra un uomo e una donna, dall’impianto classico e dalla forte sensibilità moderna che nasce dalla visionarietà di Benjamin Millepied e dallo stretto rapporto con la partitura musicale creata da Philip Glass. Nell’ambito del programma Grandi Coreografi, Closer rappresenta un cameo ballato dall’etoile Eleonora Abbagnato, affiancata da Florian Magnenet, Primo Ballerino del Teatro dell'Opera di Parigi.

The Vertiginous Thrill of Exactitude ed il terzo atto di Raymonda chiudono la serata dei Grandi Coreografi

Eleonora Abbagnato e Florian.Magnenet, ph. Yasuko Kageyama
Eleonora Abbagnato e Florian.Magnenet, ph. Yasuko Kageyama

William Forsythe e Rudolf Nureyev ricondurranno il pubblico in sala per la seconda parte della serata Grandi Coreografi, con due tra i più significativi personaggi del balletto quali William Forsythe ed il tartaro volante Rudolf Nureyev. Su queste pagine abbiamo già più volte scritto del loro contributo alla coreografia ed all'intera filiera della danza, scardinando rispettivamente le consuetudini della coreografia e dell'interpretazione. In questa serata Eleonora Abbagnato ha pensato a The Vertiginous Thrill of Exactitude del 1996, un breve balletto neoclassico che deve il suo titolo alla citazione del filosofo Francese Roland Barthes di cui William Forsythe è attento lettore ed estimatore. Questo balletto è tra le creazioni del coreografo americano che ironicamente strizzano l’occhio all’aspetto più dimostrativo e fisico della danza classica.  Un intenso lavoro sulle estremità, sui disequilibri, sulle accelerazioni e decelerazioni, fa di questo titolo affidato a cinque ballerini un gioiello di velocità e precisione. Infine Raymonda del 1898, da Marius Petipa ed il compositore Alexander Glazunov, ultimo gioiello del coreografo francese trapiantato in Russia a chiusura di una stagione molto prolifica di balletto cosiddetto romantico, avviato sin dal 1861 con la sua stessa Figlia del Faraone. Qui si propone il terzo atto sulle coreografie di Rudolf Nureyev, fedelissimo sin dalla sua prima manomissione del 1964 alla prima rappresentazione di Marius Petipa. L'intero corpo di ballo si calerà nell'andirivieni coreografico tra Ottocento e Novecento, rileggendo modernamente stili e tecniche più o meno vecchi ma mai inopportuni.

Eleonora Abbagnato e Florian Magnenet, ph. Yasuko Kageyama
Eleonora Abbagnato e Florian Magnenet, ph. Yasuko Kageyama
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