La casa di Gramsci monumento storico nazionale: la proposta della Camera
Lungo il corso di Ghilarsa è stato fondato il museo grazie ai preziosi oggetti custoditi. La famiglia aveva avanzato la richiesta già nei mesi scorsi per poi ricevere l'entusiasmante risposta da parte del soprintendente Fausto Martino, anche a Francesco Berria presidente della Fondazione Berlinguer che è proprietaria dell'edificio lungo il corso di Ghilarza, dove la famiglia di Gramsci tornò da Ales. Un luogo importante nella biografia gramsciana, la casa nativa dell'intellettuale e uomo politico, il nido che non ha mai dimenticato, il suo riferimento fino alla morte nel 1937.
Nella via principale di Ghilarza si trova la casa dove visse Antonio Gramsci a partire dal 1898, fu nel 1965 acquistata dal PCI. Qui trascorse gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza con la sua famiglia. L'abitazione ha avuto nel corso del tempo svariati interventi modificandone la destinazione d'uso degli ambienti, ma dalla sua immagine complessiva emerge il quadro di una famiglia che pur attraverso crisi e disagi economici seppe trasmettere al filosofo tutti i valori sui quali si fonda l'intera opera gramsciana.
Fissata per fine gennaio la discussione in Commissione Cultura della Camera sulla proposta di legge del Pd affinché la casa di Gramsci sia identificata come monumento storico nazionale. Gramsci è esempio di passione rivoluzionaria, l'ideale della creazione di una "città futura" sottratta alla mercificazione universale come trasmette la sua indocilità ragionata, fondata sulla filosofia della praxis dei suoi "Quaderni", che il filosofo ha saputo dimostrare anche attraverso la condotta della sua vita, attraverso l' impegno la coerenza, pagata con la vita stessa, nella "lotta per una nuova cultura, per un nuovo umanesimo".