Goran Bregović: intervista al re dei gitani
Per la chiusura del Pomigliano Jazz siamo andati all’anfiteatro romano di Avella, in provincia di Avellino, per il concerto di Goran Bregović e la sua “Wedding and Funeral Orchestra”, vale a dire, Orchestra per matrimoni e funerali: cinque fiati, due coriste e un percussionista cantante davvero eccezionali.
Il musicista e compositore bosniaco durante la serata ha presentato il suo ultimo progetto discografico dal titolo “If you don’t go crazy, you are not normal”, che tradotto in italiano significa, chi non diventa pazzo non è normale. Ma non sono mancati anche alcuni brani tratti dagli album “Alkohol” e “Champagne for Gypsies”, oltre che i memorabili successi della soundtrack di “Underground” come “Mesecina” e “Kalashnikov”.
Bregović nel corso dell’intervista ci ha raccontato di aver iniziato la sua carriera nei locali di strip-tease, per poi passare al rock: “Prima suonavo nei locali dove c’erano donne nude, poi ho messo su una band rock”. Il tutto prima di riscoprire la musica tradizionale balcanica che grazie a lui è ormai apprezzata in tutto il mondo. Tra le tante, una delle curiosità emerse nel corso della nostra chiacchierata è che Bregović, appena lasciata la Bosnia negli anni ’70, venne in Italia per oltre un anno e si trasferì a Napoli. Qui suonò in molti bar e locali e una volta fece persino da spalla ai Pooh durante un concerto a Ischia.
La performance è stata, come sempre accade quando si ascolta Bregović dal vivo, davvero intensa e trascinante. Il pubblico dapprima seduto e composto dopo una mezz’ora di concerto si è alzato, suscitando l’ira di qualcuno, e ha iniziato a ballare prima ai lati della platea per poi invadere pacificamente la zona davanti al palcoscenico: una vera e propria festa della musica che, dopo oltre due ore di musica, ha saziato tutti, tant’è che c’è stata una sola chiamata per il bis.
Il concerto di Bregović è stato preceduto dalla performance di Simona De Rosa, accompagnata sul palco da Daniele e Tommaso Scannapieco, che ha presentato il suo nuovo progetto discografico intitolato “Waves”, prodotto dall’etichetta Picanto Records e contenente nove standard jazz riarrangiati dalla jazzista campana.