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Golem, l’Italia del futuro prossimo raccontata a fumetti (INTERVISTA)

Golem è uno dei fumetti rivelazione dell’ultimo anno. Una storia d’avventura e di fantascienza, disegnata e scritta da Lorenzo Ceccotti, che Bao Publishing ha avuto il merito di convincere a mettersi davvero a lavorare su questo libro. Ne abbiamo parlato a lungo con l’autore, che ci ha anche regalato una splendida tavola.
A cura di Valerio Renzi
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Dove sta scritto che un autore italiano di fumetti debba fare solo graphic novel, per lo più autobiografiche o intimiste? Senza nulla togliere ad autori straordinari e affermati, non sta scritto da nessuna parte. Ma forse di questo sono consapevoli in pochi. “La fantascienza? Storie di avventura? Roba da americani o giapponesi, qui da noi il fumetto d'autore è un'altra cosa”. Poi arriva Lorenzo Ceccotti, in arte LNRZ, che pubblica con Bao Publishing ‘Golem' e subito capisci che questo libro può essere davvero uno spartiacque per il fumetto nostrano. La prima stampa di 3500 copie esaurita in un battito di ciglia, un successo inaspettato, non tanto di critica ma quanto di pubblico.

Golem è una distopia tutta italiana, ambientata in una Roma del prossimo futuro dove la tecnologia si è fatta pervasiva di ogni aspetto della nostra vita, dettando bisogni e consumi. Anche i sogni si possono evitare, un inutile turbamento eliminabile con delle semplici pasticche. A governare un intreccio perverso tra un oligarchia di grandi multinazionale e politici corrotti. Protagonista è una coppia di adolescenti che, loro malgrado si ritrova al centro di eventi che potranno cambiare e rivoluzionare il mondo per sempre. E Steo, ragazzino ‘normale' che affronta i normali problemi e dubbi degli adolescenti, scopre di custodire inconsapevolmente un segreto incredibile lasciatogli in eredità dal padre. Da una parte i buoni, il grupposcolo dei ribelli ‘Shorai', dall'altra il terribile generale ‘X'. Ecco tutti gli ingredienti per un'avventura degna di questo nome.

In appena 280 pagine Ceccotti disegna un mondo complesso nei minimi particolari. Una galassia di personaggi costruiti con cura, ognuno con il suo carattere tratteggiato con sapienza, grazie ai dialoghi efficacissimi. E se Golem è un'opera autoconclusiva, potrete continuare ad esplorare il suo mondo grazie ad un chip NFC, sigla che sta per Near Field Communication, che invierà al vostro tablet e smarphone una app di Golem, sviluppata da Ceccotti e il programmatore Mario Salvucci. Se sfoglierete con la app il vostro libro potrete così scoprire nuovi particolari, piccoli spin off che ci spiegheranno le storie di diversi personaggi, episodi della storia appena accennati diventano nuovi capitoli. Ma Golem è anche e soprattutto la summa della sapienza grafica di LNRZ. Doppie pagine di sole, bellissime, illustrazioni. Tecniche diverse che si alternano, anche se l'influenza del fumetto giapponese è sicuramente quella più immediatamente riconoscibile, che da la cifra stilistica dell'intero albo.

Con Lorenzo Ceccotti abbiamo passato un lungo pomeriggio a chiacchierare, e con lui potresti stare a chiacchierare giorni interi di un sacco di cose, vista la sua conoscenza quasi enciclopedica su una varietà di materie ed argomenti. Così abbiamo provato a capire come è nato Golem e che programmi ha per il suo futuro (anche se non tutti li potremo svelare).
E' vero che ci hai messo quasi vent'anni a portare a termine questo progetto?

Si, ma nel senso che ci ho messo quasi vent'anni a prendere coraggio e a lanciarmi dal trampolino. Nel frattempo ho fatto un sacco di cose che mi hanno permesso di fare Golem come volevo: mi sono occupato di grafica e design, di videogiochi, ho lavorato a campagne pubblicitarie e fatto fumetti con i Super Amici. Ma ora alla mia età ero di fronte a un bivio: o facevo questo libro per fare quello davvero volevo fare, ovvero disegnare le mie storie a fumetti o non l'avrei fatto mai più. Così grazie all'insistenza di Bao e di Zerocalcare mi sono messo a lavorare sei mesi notte e giorno su Golem, così eccoci qua.

Una parte di questa storia era già stata pubblicata…

Ci ho messo un sacco di tempo a scrivere questa storia, ne esistono almeno quattro versioni, di cui la terza è stata parzialmente pubblicata su ‘Pic-Nic', una freepress a fumetti pubblicata con i Super Amici ma di cui purtroppo è uscito un solo numero nel 2010, anche se era davvero bellissimo! All'inizio Golem doveva essere una serie, invece alla fine è uscita una storia che sicuramente sarà autoconclusiva.

Anche se per i più curiosi ci saranno delle sorprese, ‘delle espansioni' per così dire. Ci spieghi di che si tratta?

Nel mondo del fumetto è pieno di spin-off, espansioni e digressioni attorno alla sotoria principale. Ci sono tante cose che non hanno trovato spazio nell'ultima redazione del libro, così grazie al chip contenuto nella copertina si potrà mano mano accedere a contenuti speciali e approfondimenti che dilatano la storia, si inseriscono direttamente nel flusso del racconto, come flash-back o nuovi capitoli che approfondiscono diversi personaggi. E' già tutto pronto, ho pensato il fumetto in maniera unitaria, comprese anche queste digressioni che i lettori potranno assaggiare un poco per volta.

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In Golem c'è un rapporto ambivalente con la tecnologia, da una parte l'incubo del controllo, dall'altra un ruolo salvifico. Qual'è il tuo rapporto con le tecnologie?

Anche un coltello è tecnologia, poi ci puoi uccidere o salvare una fortuna. La tecnologia e l'utilizzo che ne facciamo ci porta a riflettere sulle scelte umane. Prendiamo ad esempio l'intelligenza artificiale, che non compare nel libro, dove invece compare una macchina alchemica, è una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria e che è molta più vicina di quello che pensiamo. La differenza la farà chi gestirà le intelligenze artificiali del futuro, non la tecnologia in se. Quello che conta è l'uomo non la tecnica, poche cose fanno eccezione come l'energia nucleare.

Nel mondo che hai creato c'è una grande attenzione ai particolari, oltre che una infinità di influenze diverse…

La mia formazione è quella di un progettista industriale. Quindi provo sempre a immaginare cose plausibili, poi nel mondo dove viviamo sono convinto che quelli che oggi ci sembra implausibile domani sarà la normalità. Penso poi che il fumetto sia una cosa fantastica perché un autore può immaginare un mondo solo con una matita e un foglio di plastica, con costi bassissimi, non come per i game o il cinema. Ecco, a partire da questo io ci ho messo dentro tutte quello che mi piace e che ho fatto in questi anni lavorando nei campi più disparati come designer e illustratore. Stili grafici diversi, ce ne sono almeno cinque, scandiscono poi fasi diverse del racconto.

Sappiamo che hai un sacco di progetti per il prossimo futuro. Ci sveli quelli di cui si può già parlare?

Con Sergio Bonelli (per cui LNRZ ha firmato ultimamente delle bellissime copertine per Dylan Dog e Orfani ndr), uscirà probabilmente il prossimo anno, Monolith, un volume autoconclusivo la cui storia è firmata da Mauro Uzzeo e Roberto Recchioni. Altre cose le scoprirete nei prossimi mesi, sono contento del successo di Golem ma non mi posso fermare neanche un attimo.

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