Gli Usa restituiscono all’Italia 266 reperti archeologici trafugati, dal valore di decine di milioni
Sono 266 i reperti archeologici che gli Stati Uniti hanno restituito all'Italia nei giorni scorsi. I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, infatti, hanno riportato nel nostro Paese una serie di oggetti per un valore stimato in svariate decine di milioni di euro, come si legge in una nota del Ministero della Cultura che elenca anche quelli che sono i principali reperti. Nella nota si legge che i reperti risalgono a un arco temporale che va dall’età Villanoviana (IX/VIII sec a.C.), alla civiltà etrusca (VII/IV sec. a.C.), alla Magna Grecia (V/III sec. a.C.) fino all’età romana imperiale (I-II sec d.C.).
Tra le opere che sono tornate in Italia figurano "70 lotti (che constano complessivamente di 145 pezzi) facenti parte della procedura fallimentare a carico del cittadino inglese Robin Symes, localizzati grazie alle indagini condotte dal Comando TPC, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, mirate a contrastare il traffico internazionale di beni culturali". Queste attività si sono anche trasformate "in una procedura extragiudiziale e in una causa civile, condotta in stretta collaborazione con il Ministero della Cultura attraverso l’Avvocatura Generale dello Stato, finalizzata alla restituzione dei beni al patrimonio indisponibile dello Stato italiano".
A questo 70 lotti si aggiungono i 65 manufatti "già in collezione alla ‘Menil Collection Museum' di Houston (USA), in restituzione spontanea da parte dell’ente proprietario al Ministero della Cultura, essendo stata accertata dai Carabinieri TPC la provenienza da scavi clandestini in aree archeologiche del territorio italiano e l’esportazione illecita". I reperti sono stati restituiti con una cerimonia che si è tenuta lo scorso 8 agosto a New York, nella sede della Procura: "L’eccezionale risultato è stato ottenuto in seguito a indagini capillari coordinate dalla magistratura italiana e dalla Procura Distrettuale di Manhattan (DAO – District Attorney’s Office di New York), con l’Assistant District Attorney NY, Colonnello Matthew Bogdanos e i colleghi di Homeland Security Investigations (HSI), consolidando una cooperazione di impareggiabile efficacia nel mondo" dice la nota
Questi oggetti erano arrivati negli Stati Uniti in maniera illecita, frutto di traffici illeciti portati avanti da trafficanti internazionali e rientra in una sorta di attenzione maggiore che Musei e Istituzioni stanno tenendo proprio su reperti archeologici di dubbia provenienza. L'Italia, come noto, è anche al lavoro con la Francia e il Louvreper il rientro di alcuni oggetti arrivati in Francia in maniera illecita e che il museo parigino si è detto disponibile a restituire anche a seguito di un incontro tra la nuova direttrice e il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.