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Gli intellettuali contro la riforma del governo: “Sbagliato ridurre i parlamentari all’estero”

Un gruppo di italiani della cultura all’estero sta promuovendo una petizione contro la riforma costituzionale del governo che riduce da 18 a 12 i parlamentari eletti fuori dai confini nazionali. Il paradosso è che gli italiani all’estero sono in continuo aumento, sono infatti 6 milioni i connazionali a cui non può essere negato il diritto di rappresentatività garantito dalla nostra Costituzione.
A cura di Redazione Cultura
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L'allarme è stato lanciato da 64 intellettuali all'estero che sul sito change.org hanno pubblicato una petizione contro la riforma costituzionale del governo Conte. Titolo dell'iniziativa: "Tuteliamo la voce e i diritti degli italiani all'estero". Questo perché, secondo il parere del Consiglio Generale degli italiani all'estero, la riforma che prevede la riduzione dei parlamentari complessiva al varo del governo prevede un taglio di rappresentatività non proporzionale ed eccessivo rispetto al taglio generale e, soprattutto, in relazione all'aumento continuo di italiani all'estero. In effetti, negli ultimi anni il numero di italiani emigrati è giunto a quasi 6 milioni, per non parlare del numero in continuo aumento degli italiani solo temporaneamente all'estero. Secondo il parere del Consiglio, quindi, questo numero rappresenta:

Un totale che corrisponde o supera quello dei residenti nelle più popolose Regioni italiane, quali Lazio o Campania,e deve quindi essere riflesso da un adeguato numero di rappresentanti nelle due Camere. La riduzione del numero degli eletti all’estero viola il diritto ad una piena cittadinanza degli italiani residenti all’estero.

Con la proposta di riforma costituzionale gli eletti nella circoscrizione Estero passerebbero dagli attuali 18 a 12, di cui 8 alla Camera e 4 al Senato, ripartiti su sezioni elettorali grandi quanto interi continenti. La situazione attuale già è testimone di un forte squilibrio nel rapporto elettori/eletti tra gli eletti in Italia e gli eletti all‘estero. Alla Camera, infatti, esistono 96.000 elettori per ogni eletto in Italia, 400.000 per ogni elettore all‘estero. Al Senato: 192.000 per ogni eletto in Italia, 800.000 per ogni eletto all’estero. Con la riforma la sproporzione sarebbe ulteriormente aggravata: alla Camera 150.000 elettori per ogni eletto in Italia, 700.000 per ogni eletto all‘estero.

A promuovere la petizione Vito Gironda, professore dell‘università di Bielefeld, in Germania. Insegna politica e cura anche un gemellaggio con la università di Bologna. Tra i firmatari, il neuropatologo Adriano Aguzzi in Svizzera, uno dei massimi esperti mondiali dei prioni, già insignito del prestigioso Premio Robert-Koch. Hanno sottoscritto la petizione i rettori di alcuni famosi atenei in Sud america, come Alfredo Lazzeretti, della Università di Mar del Plata (Argentina). Hector Floriani, rettore dell'Università di Rosario (Argentina). Alessandro Battisti, direttore della Scuola politica Polis di San Paolo (Brasile). E poi Andrea Santangelo, professore di astrofisica delle alte energie dell‘Università di Tübingen, in Germania.

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