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Gli editori al Governo: “Aumentano i costi di carta e energia, dovete aiutarci subito”

Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione italiana degli editori ha fatto un appello al Governo per aiutare il settore in un momento in cui i costi di carta ed energia aumentano.
A cura di Francesco Raiola
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Mauro Scrobogna /LaPresse
Mauro Scrobogna /LaPresse

"Ora, subito" ripete al telefono, a Fanpage.it, Ricardo Franco Levi, presidente di AIE, l'Associazione italiana degli editori, che in questi giorni affronta il problema dell'aumento del prezzo della carta (e il suo approvvigionamento), quello dell'energia e l'inizio dell'anno scolastico. Ci sentiamo perché oggi l'AIE ha pubblicato una proposta in quattro punti (qui il manifesto) per la prossima legislatura, un modo per cercare di aiutare il comparto editoriale, che rischia di essere investito dalla crisi dei prossimi mesi. In realtà, Levi più che guardare al futuro guarda al presente, al bisogno di interventi straordinari che possano comprendere anche il settore dell'editoria. L'AIE chiede un aiuto immediato al Governo, bisogna far fronte all'aumento del costo della carta, un problema che da tempo ormai è sostanziale (la carta manca e per questo il costo aumenta anche a causa dell'aumento dei costi dell'energia), e per questo parla di credito d'imposta. Ma c'è anche da mettere a punto una legge di sistema con un respiro ampio, che guardi al futuro, da risolvere il problema di diritti d'autore e pirateria e infine una proposta strategica, ovvero permettere una facilità di accesso alla lettura ancora maggiore. Proposte che Levi vede come fondamentali per il futuro del Paese, per il ruolo che i libri hanno per i giovani e la futura classe dirigente.

È un momento particolare per l'editoria, come state vivendo questa situazione tra aumento del costo della carta, dell'energia e inizio delle scuole?

Il periodo è particolare, proprio perché coincide con l'inizio delle scuole che sono terreno specifico di un enorme impegno degli editori, enorme impegno sui temi della didattica, del fornire, attraverso il libro – che resta lo strumento principe del trasferimento dell'istruzione -, un impegno a favore delle famiglie e degli insegnanti. Vorrei ricordare che i testi sono un elemento fondamentale anche per gli insegnanti, per poter fare la didattica. L'altro impegno vero, ancora di più quest'anno, è quello di garantire non solo la consegna dei libri nei tempi giusti ma anche di continuare a fare tutto il possibile per impedire che gli aumenti dei costi si trasferiscano sulle famiglie.

Coi costi bloccati a gennaio per quest'anno non dovrebbero esserci problemi, giusto?

Sì, per quest'anno gli aumenti sono esclusi perché i prezzi dei libri sono fissati all'inizio dell'anno. Nelle scuole primarie i libri sono pagati dallo Stato, e i costi non ricadono sulle famiglia, ma anche per le secondarie i prezzi erano fissati considerando l'inflazione intorno all'1.5%, per cui siamo ben lontani dalla realtà delle cose. Gli editori, quindi, si stanno facendo totalmente carico dell'aumento dei costi sui loro bilanci.

L'aumento, però, potrebbe essere su gennaio 2023, quindi per i costi dell'anno prossimo…

Indubbiamente l'anno prossimo sarà un anno delicato, tant'è che stiamo insistendo in modo forte, pensando non solo all'anno prossimo, però, ma a questi giorni in cui si definiscono importanti provvedimenti per il Governo a tutela del potere d'acquisto delle famiglie, delle imprese, dei lavoratori, con interventi sui prezzi dei carburanti e con sgravi per le industrie cosiddette energivore. Stiamo dicendo che in questo momento serve, è urgente, un aiuto per far fronte all'aumento insostenibile dei prezzi, per questo chiediamo credito di imposta per la carta, ora, subito.

Presidente, avete stilato una serie di proposte per la nuova legislatura: le elezioni sono il 25, a metà ottobre ci sarà l'insediamento, poi ci saranno tutte le scadenze di fine anno da rispettare, pensa che le vostre richieste possano essere prioritarie per il prossimo Governo? 

Dovrebbe essere prioritario ora, non per l'anno prossimo. Il governo sta decidendo in queste ore gli interventi supplementari per far fronte al rincaro dell'energia con tutte le ripercussioni in tutti i settori produttivi. E vorrei ricordare che quello del libro è un grande settore produttivo con quasi 3.5 miliardi di fatturato, 70 mila addetti alla filiera, 5000 librerie, 5000 case editrici, e per questo merita un intervento come ogni altro settore industriale proprio adesso.

Spiegherebbe a chi non ha ben presente che sta succedendo, qual è il problema del reperimento della carta, in questo momento? 

È molto semplice, credo che qualsiasi famiglia italiana abbia un riscontro immediato sull'impatto che hanno i pacchi di cartone con cui si recapitano oggetti con il commercio elettronico. Tutti sappiamo quanto il mondo del commercio elettronico ha dato la stura a un uso importante di carte e cartoni per l'imballaggio e questo ha comportato il trasferimento di produzioni che erano normalmente destinate a quella di libri e giornali verso la produzione, appunto, di carta e cartone per l'imballaggio, riducendo quella a disposizione di giornali e libri. Questo ha fatto indubbiamente alzare il livello dei costi perché si è ridotta la disponibilità di carta. Accanto a questo, c'è un'altra questione, forse meno immediatamente comprensibile per il cittadino: la carta, infatti, richiede per la sua produzione un altissimo uso di energia. Se mettiamo insieme le due cose, la concorrenza dell'imballaggio dal commercio elettronico e della logistica e l'aumento di energia e dei rispettivi costi, ci si rende conto come mai il prezzo della carta sia addirittura quasi raddoppiato.

E materialmente, quindi, gli editori cosa faranno?

C'è la volontà di far fronte alle difficoltà, oggi avere la carta non solo costa molto di più, ma addirittura c'è una grande insicurezza sui tempi di consegna e stiamo parlando non solo scolastica ma anche generale: ci sono stati alcuni grandissimi successi che non hanno potuto essere ristampati perché non c'era disponibilità di carta. È una situazione molto difficile alla quale gli editori hanno fatto fronte a spese proprie: nei primi sei mesi dell'anno il prezzo medio dei libri è addirittura sceso, anche rispetto al 2019, che era l'ultimo anno prima della pandemia, di più dell'1%, per cui gli editori non solo non aumentano i prezzi ma addirittura li hanno ridotti facendosi carico di questo di più di costi.

Ma difficilmente si potrà continuare, immagino…

Questa cosa non potrà durare all'infinito, per cui la richiesta di un aiuto immediato, urgente, sulla carta è immediata. Vorrei ricordare che il libro è stato formalmente riconosciuto come un bene essenziale, cosa che ha consentito di tenere aperte le librerie nei giorni di lockdown. Per dire, a noi fa molto piacere e siamo schierati a difesa di questa misura per cui da sempre i giornali possono avere un contributo per l'acquisto della carta, ma quello che vale per i giornali deve valere anche per i libri.

In più parliamo di un comparto che a parte un leggero calo rispetto all'anno scorso, nel primo semestre del 2022, cresce tanto rispetto all'epoca pre pandemica.

È un dato che ritroviamo in tutta Europa e in tutto il mondo. I cittadini stanno riscoprendo il piacere, l'utilità, l'importanza della lettura, lo stanno riscoprendo in momenti difficili, quando chiedono maggiori informazioni ma anche maggiore svago. E ci si è resi conto che il libro è lo strumento principe per offrire queste cose.

Crede che questo problema della Carta potrà essere una definitiva apertura anche per gli ebook?

L'ebook è stata una grande invenzione, che ha accompagnato un grande timore, ovvero che potesse portare alla fine del libro di carta. Così non è stato ed è rimasto in una quota marginale del mercato. In realtà il libro è sempre un libro, quale che sia lo strumento in cui poi si traduce, un libro digitale come l'ebook, il libro di carta o l'ultima espressione del libro, gli audiobook. Al fondo c'è sempre il mestiere dell'autore e quello dell'editore, però il libro di carta resta fondamentale, continua a essere il mezzo favorito. Per questo ha bisogno di un aiuto e così come gli altri settori industriali, anche il mondo del libro ha bisogno di un sostegno per far fronte a problemi che vengono dall'esterno.

Senta, lei ha un account Tik Tok?

No, non ce l'ho.

E in generale che ne pensa dell'impatto di questo social sul comparto?

In fondo TikTok è il passaparola dell'era digitale, per cui, così come il passaparola è sempre stato un elemento fondamentale per il successo dei libri così oggi TikTok è la forma più moderna e pervasiva, soprattutto per i giovani, del passaparola.

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