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Esami di Maturità 2024

Giuseppe Ungaretti alla Maturità 2024: di cosa parla Pellegrinaggio da Vita d’un uomo all’analisi del testo

Il testo e il significato della poesia di Ungaretti “Pellegrinaggio”, tratta da Vita d’un uomo, scelta dal Ministero come traccia per la prima prova dell’esame di maturità 2024 al tema d’italiano.
A cura di Redazione Cultura
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Tra le tracce della prima prova alla Maturità 2024 ci sono anche i temi dell'analisi del testo con un brano di Giuseppe Ungaretti tratto dalla raccolta L'allegria – incluso anche nella raccolta Vita d'un uomo – che si rifà agli anni in cui il poeta era in guerra come fante. Sono poesie di guerra, quindi, in cui Ungaretti – che all'epoca era un interventista – documenta la sua esperienza e come si legge nel saggio critico che accompagna l'edizione Mondadori "è caratterizzata da un lavoro di isolamento e di esaltazione della parola singola, sia nei suoi valori di sonorità e di ritmo che nei suoi valori di intensità emotiva e di significato".

È spesso presente un dato visivo, sono poesie tendenzialmente molto brevi, formate anche da poche parole e costruita su un'immagine singola su cui il poeta costruisce il testo, simboleggiando sia il bisogno di ritorno all'essenziale, ai valori umili contro la retorica di quegli anni, mentre "su un piano stilistico perché costituisce un rilancio di valori originari e profondi in contrasto con forme ormai abusate e inerti"

Il testo di "Pellegrinaggio" di Giuseppe Ungaretti, tratto da "Vita d'un uomo

Questa è la poesia di Giuseppe Ungaretti scelta dal Ministero come traccia della prima prova dell'esame di Maturità al tema d'italiano 2024. Una poesia tratta da L'Allegria e raccolta sia in Vita d'un uomo che nel Meridiano Mondadori dedicata al poeta.

In agguato
in queste budella
di macerie
ore e ore
ho strascicato
la mia carcassa
usata dal fango
come una suola
o come un seme
di spinalba
Ungaretti
uomo di pena
ti basta un’illusione
per farti coraggio
Un riflettore
di là
mette un mare
nella nebbia”

Il commento alla poesia di Giuseppe Ungaretti alla Maturità 2024

In questa poesia Ungaretti racconta la fatica delle trincee, la fatica che si sente sul suo corpo, la disperazione che, però, viene per un attimo messa in pausa dalla speranza. Ungaretti è in agguato nella trincea che descrive come "budella di macerie", una metafora che dà subito l'idea corporale e di disfacimento, coem quando descrive il suo corpo come una "carcassa" che definisce "usata", che va inteso nel senso di "consumata", un francesismo: il corpo è affaticato ma comunque resistente. Il Poeta poi entra in prima persona, si definisce "uomo di pena", inteso come "uomo di fatica" e dà un segnale di speranza, un'illusione, quel "riflettore di là" che mette "un mare nella nebbia"

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