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Giulia Caminito ha vinto il Premio Campiello 2021 per “L’acqua del lago non è mai dolce”

Giulia Caminito ha vinto la 59esima edizione del Premio Campiello con “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani). La scrittrice ha vinto con 99 voti su 270 arrivati dalla Giuria Popolare di Trecento Lettori Anonimi. Il romanzo è stato anche finalista al Premio Strega 2021, arrivando però quarto con 78 voti.
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Giulia Caminito ha vinto la 59esima edizione del Premio Campiello con "L'acqua del lago non è mai dolce" (Bompiani). La scrittrice ha vinto con 99 voti su 270 arrivati dalla Giuria Popolare di Trecento Lettori Anonimi. Secondo posto per "Se l'acqua ride" (Einaudi) di Paolo Malaguti – con 80 voti. Terzo posto per "Sanguina ancora" (Mondadori) di Paolo Nori – con 37 preferenze. Quarto posto: "La felicità degli altri" (La nave di Teseo) di Carmen Pellegrino con 36 voti. Quinti posto per "Il libro delle case", edito da Feltrinelli, di Andrea Bajani con 18 voti.

L'acqua del lago non è mai dolce, la trama

Dal sito di Bompiani, la sinossi ufficiale del libro "L'acqua del lago non è mai dolce" di Giulia Caminito.

Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d'acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall'indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subito Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c'è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un'esistenza priva di orizzonti.

Con "L'acqua del lago non è mai dolce", Giulia Caminito era riuscita a entrare anche nella cinquina finale del Premio Strega 2021, fermandosi però al quarto posto con 78 voti.

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