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Giovanni Pascoli, pubblicate 300 lettere inedite: dalle poesie alla famiglia, svelati i segreti del poeta

Il rapporto quasi morboso con le sorelle, e quello, meno conosciuto, con il fratello: lo studio della Normale di Pisa rivela nuovi interessanti particolari sulla vita e le opere di Giovanni Pascoli.
A cura di Federica D'Alfonso
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Giovanni Pascoli con le sorelle Ida e Maria, nel 1885
Giovanni Pascoli con le sorelle Ida e Maria, nel 1885

Fiumi d'inchiostro sono stati versati, negli anni, per tentare di descrivere ed analizzare l'intimità di uno dei poeti italiani più famosi di sempre. Il dolore e il rimorso per la morte dei genitori, e l'incestuoso rapporto, morboso e ossessivo, con le sorelle: la sfera intima e personale di Giovanni Pascoli è entrata con forza all'interno delle sue opere, ed è stata utilizzata più volte per interpretare alcuni dei passi più oscuri e complessi delle sue poesie. Ma un nuovo studio pubblicato in questi giorni dalla Normale di Pisa ridimensiona notevolmente le leggende su Pascoli, aggiungendo però numerosissimi dettagli ad una biografia di per sé già molto complessa e dibattuta.

Il 17 maggio è stato presentato ufficialmente “Il fratello ritrovato. Le lettere di Giovanni Pascoli a Raffaele”, pubblicato dalle Edizioni della Normale e a cura della ricercatrice Alice Cencetti. La fitta corrispondenza tra il poeta e suo fratello copre gli anni dal 1882 al 1911, ed è composta da oltre trecento lettere che per 50 anni sono rimaste volutamente inedite.

Le missive erano state donate nel 1993 al centro archivistico della Normale di Pisa per volontà della figlia di Raffaele, Luigia Pascoli, morta nel 1965. Con una clausola ben precisa: le lettere non sarebbero dovute essere pubblicate se non 50 anni dopo la morte della stessa Luigia. Nel 2015 i ricercatori hanno potuto finalmente aprire il fascicolo, di cui il libro pubblicato costituisce un'ampia e dettagliata descrizione, con numerosi particolari inediti sulla vita privata del noto poeta.

Tra poesia e vita privata

Numerosissimi sono gli aneddoti personali raccontati dallo stesso Pascoli: le vicessitudini connesse al suo lavoro di professore, il rapporto intellettuale con Carducci, le vicende di composizione di alcuni suoi componimenti. C'è tutto un mondo nuovo raccontato dallo stesso poeta, un mondo intellettuale, complesso, ma anche estremamente familiare e intimo: moltissimi sono i dettagli, sconosciuti fin'ora, del processo per l'omicidio del padre, avvenuto nel 1867. Un'omicidio che lascerà, come confermano anche queste lettere, un segno indelebile nel giovane Pascoli, determinando anche quello che sarà il complesso e quasi “incestuoso” rapporto con le sorelle Ida e Maria.

L'amore per le sorelle e il rapporto con Raffaele

Decine di studiosi hanno insistito sul carattere spiccatamente ossessivo del rapporto di Giovanni con le due sorelle. Alcuni hanno parlato di una sorta di “ménage” incestuoso, dovuto al forte attaccamento del poeta alle due donne, e che rivelerà tutto il suo peso soprattutto quando Ida, la maggiore, lascia il nido familiare per sposarsi.

La pubblicazione della Normale contribuisce a ridimensionare notevolmente la figura di un Pascoli adultero, affetto da una sorta di innamoramento folle per Ida e Maria: molte sono le vicende dettagliate a riguardo, “ma nessun particolare morboso”, si legge nella presentazione ufficiale del volume. Un Pascoli molto attaccato alla famiglia, questo è certo, “ma con sentimenti più che leciti”, spiega Alice Cencetti. Una luce nuova e particolare si apre infine sul rapporto con suo fratello Raffaele: il matrimonio, la famiglia, la poesia, tutto resta comunque inesorabilmente connesso nel ritratto del cantore di Myricae che, scrivendo al fratello, si definisce “un uccello venuto al mondo a cantare senza fare il nido”.

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