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Giovanni Boldini: le donne e la Belle Époque, in mostra al Vittoriano di Roma

Piene di fascino e mistero, le donne dipinte da Giovanni Boldini sono divenute simboli inconfondibili della Belle Époque. L’opera del grande pittore ferrarese in una mostra unica, al Complesso del Vittoriano di Roma.
A cura di Federica D'Alfonso
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"Donna su una sedia" (1860), Giovanni Boldini
"Donna su una sedia" (1860), Giovanni Boldini

Dal 4 marzo al 18 giugno 2017 il Complesso del Vittoriano di Roma ospita una delle più grandi esposizioni dell'anno, dedicata all'opera del maestro Giovanni Boldini. La Parigi della Belle Époque rivive attraverso i suoi protagonisti: donne e fanciulle di estrema bellezza e fascino sono esposte in una raccolta di oltre centocinquanta opere, provenienti dai più importanti musei d'Europa.

L'allestimento della mostra ha richiesto oltre quattro anni di lavoro, soprattutto per ottenere i prestiti dai musei: alla fine, moltissime opere sono state fatte arrivare dal Musée d'Orsay, dall'Alte Nationalgalerie di Berlino, dall Musee des Beaux-Arts di Marsiglia, dagli Uffizi, e dal Museo Giovanni Boldini di Ferrara, oltre che da prestigiose collezioni private difficilmente accessibili. Oltre a decine di capolavori di Boldini, saranno esposti anche dipinti di artisti come James Tissot, De Nittis e Paul-Cesar Helleu, che insieme ricostruiscono, come in un grande affresco, le atmosfere frizzanti della Belle Époque.

Tutte le donne di Boldini

Ritratto di Adelaide Banti (1986)
Ritratto di Adelaide Banti (1986)

“Anche il più insopportabile dei suoi ritratti rivela un immenso divertimento”, disse il fotografo Cecil Beaton trovandosi di fronte l'opera di Giovanni Boldini. E in effetti, i suoi ritratti colpiscono ancora oggi per la fortissima carica espressiva e per i movimento racchiuso nei colori: il maestro ferrarese amò soprattutto le donne, che dipinse sempre bellissime, piene di fascino ed eleganza. Molto spesso andando oltre la realtà: grazie a questo suo sguardo che sapeva trasformare i difetti in punti di forza, e i tratti comuni in profili indimenticabili, Boldini divenne famosissimo a Parigi, dove si era trasferito giovanissimo dopo aver frequentato l'Accademia d'Arte a Ferrara.

Nella capitale francese, all'epoca piena di vita e attrattive, Boldini iniziò a farsi conoscere soprattutto dalla ricca borghesia, dipingendo numerosi ritratti di molte dame in vista: “Signora che legge”, “Ritratto di signora con guanti e ventaglio” e il “Ritratto di Madame G. Blumenthal” sono solo alcuni degli esempi di quanto lo sguardo di Boldini sapesse entrare in profondità nell'animo del soggetto, creando ogni volta una suggestione diversa.

La Marchesa Luisa Casati con un levriero (particolare), collezione privata, 1908
La Marchesa Luisa Casati con un levriero (particolare), collezione privata, 1908

Negli anni a cavallo fra Otto e Novecento non c'era donna a Parigi che non volesse farsi ritrarre da lui. Ma anche in Italia Boldini era molto famoso, tanto da ottenere la commissione di un importantissima opera: il ritratto per Donna Franca Florio, importante membro di una famiglia dell'aristocrazia siciliana. Ma l'ampia scollatura e l'audacia con la quale oggi conosciamo Donna Flora non piacque a suo marito, che non volle pagare Boldini per l'esecuzione. Il ritratto venne in seguito venduto per un milione di lire, una somma astronomica per l'epoca, che però testimonia l'importante rilievo assunto da Boldini nell'ambiente del collezionismo. Un rilievo che dura ancora oggi.

La mostra presso il Complesso del Vittoriano racconta tutto questo: le suggestioni di un'epoca sfavillante e luminosa, attraverso i capolavori di Giovanni Boldini, ricostruendo non soltanto lo stile inconfondibile e unico, ma anche i personaggi, resi unici e particolari dall'arte di questo ancora poco conosciuto pittore italiano.

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