Giovani talenti: il futuro dell’Architettura e del Design
È noto come in Italia esista da anni un’emergenza giovani. La politica, gli Ordini professionali, la collettività tutta devono con urgenza farsi carico di rispondere adeguatamente alle aspettative di una generazione che, negli anni, ha progressivamente perso occupazione, tutele sociali, reddito, impoverendo di continuo le proprie aspettative e opportunità. Parole che tornano così d’attualità oggi in seguito anche al discorso d’insediamento del Presidente della Camera Boldrini o all’impegno dedicato proprio ai giovani dal Presidente Napolitano.
L'Italia è un paese per vecchi. L'assioma, preso a prestito da un recente film di successo, fotografa come meglio non si potrebbe la stagnante realtà nella quale viviamo. Nel nostro Paese i giovani migliori e più preparati, quelli dalla maggiore apertura e mobilità internazionale, sono invogliati a far le valigie e ad andarsene, normalmente a lavorare in un paese straniero, in grado di valorizzarne per davvero le capacità. I cervelli fuggono perché il loro valore qui non è riconosciuto. Spesso, purtroppo, merito e qualità in Italia vengono superati da ben altri parametri: qui comanda, in ogni settore, una classe dirigente che protegge i propri raccomandati.
In molti dei paesi stranieri la parola ‘raccomandato’ esiste, la si pronuncia, ma viene utilizzata con un significato ben diverso da quello che intendiamo in Italia: definisce un individuo che volentieri si segnala per il talento. I raccomandati, quelli buoni. Ovvero: giovani, brillanti, laureati, umili, gran lavoratori. Sono i talenti che oggi ci sentiamo di ‘raccomandare’ nel senso british del termine: sostenere, incoraggiare, introdurre. Sono giovani talenti come Andrea Fiore, ventisette anni e già varie esperienze professionali di successo: dalla grafica (http://baugrafik.it/) alla realizzazione di una Gridshell post-formata in legno nel Cortile della Facoltà di Architettura di Napoli (http://www.gridshell.it/), e di strutture sperimentali in legno in altri contesti italiani con lo Studio CMMKM (http://cmmkm.com/).
Il giovane architetto napoletano fa parte di quella piccola compagine di progettisti che si pone l’obiettivo di trasformare l’incalcolabile ricchezza della nostra tradizione architettonica, antica e recente, a motore essenziale di proiezione verso il futuro. Un futuro fatto di passione per la forma, consapevolezza ambientale, capacità di muoversi liberamente tra le discipline, disponibilità a espandere il ruolo dell’architetto sia verso l’aspetto tecnico, se non quasi manuale, che verso quello politico e di negoziatore consapevole delle richieste e delle esigenze della comunità.
Il talento, l’originalità e la creatività di Andrea Fiore sono stati infatti evidenti anche alla Giuria del Napoli Design District che gli ha assegnato il primo premio per il suo portabiciclette Emme, col quale è riuscito a realizzare una compiuta sintesi di intento scultoreo, funzionalità, capacità comunicativa del progetto, a rinnovare un oggetto puramente funzionale rendendolo in sé oggetto di arredo e inserendolo nel contesto urbano con eleganza espressiva.
EMME è un parcheggio per biciclette, una scultura, un logo, un simbolo di cambiamento, un oggetto destinato allo spazio pubblico per eccellenza: la piazza.
EMME nasce in una placenta di sostenibilità: è un funzionalmente destinato all’intermodalità tra gli spostamenti urbani in bicicletta e in ferrovia metropolitana, unendo i due modi più ambientalmente virtuosi, comodi e veloci di muoversi nella città (di Napoli).
EMME è per il sociale: compiendo perfettamente la sua funzione di parcheggio si pone in realtà come un simbolo della recente riscoperta dell’antica bicicletta, che re-introduce una diversa percezione della città, della velocità, dei rapporti umani, del vivere in una società in cui viene rispettato lo sforzo dell’altro, in cui la semplicità è un valore irrinunciabile.
EMME semplifica la fruizione del parcheggio biciclette, indicando quasi didascalicamente la propria funzione che seppur semplice non è ancora, nell’ambiente napoletano, scontata. Non è sufficiente, nel nostro contesto, un oggetto dal carattere minimal e meramente funzionale poichè l’uso della bicicletta non è ancora diffusamente radicato nell’uso quotidiano dei cittadini partenopei. (Andrea Fiore, www.flow-r.it)
Tale prototipo sarà in mostra dal 2 all’8 aprile 2013 nel Salone delle Poste Centrali a Napoli, in un’esposizione delle migliori proposte del Premio NaDD. E dal primo aprile il Design sarà protagonista in città con la Napoli Design Week (www.napolidesignweek.it) che nasce come momento conclusivo del Napoli Design District ma rappresenta in realtà una vasta operazione di marketing territoriale: attraverso la promozione delle eccellenze territoriali locali, intende arricchire la proposta culturale della città cercando di unire creatività, tradizione ed innovazione nel campo dell’architettura e del design. Lo spirito dell'iniziativa è dunque quello di valorizzare le energie creative della città. La Napoli Design Week intende così diventare per Napoli, come nel resto del mondo, un appuntamento fisso ed annuale con il Design.