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Giorno della Memoria 2023, frasi e citazioni più significative per non dimenticare la Shoah

Il Giorno della memoria è una ricorrenza internazionale stabilita per commemorare le vittime dell’Olocausto. Si celebra il 27 gennaio perché è il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Ecco alcune frasi e riflessioni sull’argomento, da Primo Levi ad Anna Frank, fino a Liliana Segre.
A cura di Cristina Somma
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Rose e lettera con su scritto "#weremember", sul Memoriale dell'Olocausto a Berlino, Germania, (AP/LaPresse/Markus Schreiber)
Rose e lettera con su scritto "#weremember", sul Memoriale dell'Olocausto a Berlino, Germania, (AP/LaPresse/Markus Schreiber)

Il Giorno della Memoria nasce per commemorare in tutto il mondo le vittime dell'Olocausto, ovvero lo sterminio delle categorie considerate "indesiderabili", come ebrei, omosessuali, portatori di handicap e rom, da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale. Si celebra il 27 gennaio di ogni anno perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Nel 2005 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha celebrato il 60esimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e della fine dell'Olocausto in una sessione speciale tenutasi a gennaio. Successivamente, in quello stesso anno, è stato deciso di dedicare una giornata al ricordo delle vittime. È stato così stabilito dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005  durante la 42ª riunione plenaria.

Never Forget

L'Olocausto viene anche chiamato Shoah, ma qual è la differenza? Entrambi i termini servono a indicare lo sterminio degli ebrei avvenuto nel medesimo periodo storico, ovvero durante la seconda guerra mondiale. Il termine Olocausto traduce dal greco una forma di sacrificio, praticata dagli ebrei nell'antichità, in cui la vittima animale veniva interamente bruciata sull'altare. L'idea del sacrificio è sicuramente pertinente a quello che è accaduto agli ebrei e alle categorie fragili durante la seconda guerra mondiale, ma l'ambiguità dell'attribuzione al sacrificio animale, al fumo dei campi di sterminio e a un rito che faceva parte di una tradizione, ha reso questa parola inadeguata secondo alcuni che nel tempo hanno preferito adottare un altro termine per indicare lo stesso genocidio, introducendo quindi il termine ebraico Shoah che significa ‘tempesta devastante' e rende meglio l'idea della distruzione senza alcuna attribuzione di tipo rituale o culturale che possa suscitare fraintendimenti. Sono stati tanti, nel tempo, i personaggi celebri he si sono occupati di questo tema e lo hanno sentito e fatto proprio. C'è chi lo ha vissuto e chi invece l'ha commemorato con estrema sensibilità, da Primo Levi ed Anna Frank fino a Mattarella e Liliana Segre..

Foto Francesco Bozzo- LaPresse 28-01-2019 Milano ( Italia ) Cronaca Cerimonia di consegna delle Medaglie d’onore della Presidenza della Repubblica ai cittadini deportati ed internati nei lager nazisti presso l'istituto Gentileschi Nella foto: Liliana Segre
(Ph. Francesco Bozzo/LaPresse) Milano, 2019. Cerimonia di consegna delle Medaglie d’onore della Presidenza della Repubblica ai cittadini deportati ed internati nei lager nazisti presso l'istituto Gentileschi. In foto: Liliana Segre

Frasi celebri e riflessioni sull'Olocausto per il Giorno della Memoria

  1. "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre". – Primo Levi
  2. "C'è negli uomini un impulso alla distruzione, alla strage, all'assassinio, alla furia, e fino a quando tutta l'umanità, senza eccezioni, non avrà subìto una grande metamorfosi, la guerra imperverserà: tutto ciò che è stato ricostruito o coltivato sarà distrutto e rovinato di nuovo; e si dovrà ricominciare da capo". – Anna Frank
  3. "Auschwitz – che simboleggia e riassume tutto l’orrore e la lucida follia del totalitarismo razzista – racchiude in sé i termini di un tragico paradosso. Si tratta, infatti, della costruzione più disumana mai concepita dall’uomo. Uomini contro l’umanità". – Sergio Mattarella
  4. "L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza". – Liliana Segre
  5. "I vuoti di oblio non esistono. Nessuna cosa umana può essere cancellata completamente e al mondo c'è troppa gente perché certi fatti non si risappiano: qualcuno resterà sempre in vita per raccontare. E perciò nulla può mai essere "praticamente inutile," almeno non a lunga scadenza". – Hannah Arendt
  6. "La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta". – Anna Frank
  7. "L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l'indifferenza". – José Saramago
  8. "Quando i testimoni oculari non ci saranno più, dovremo fare affidamento su tutti quei cittadini che vorranno prendersi in carico la responsabilità di ricordare". – Liliana Segre
  9. "Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo". – Primo Levi
  10. "Quel che ora penso veramente è che il male non è mai «radicale», ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla sua superficie come un fungo. Esso «sfida», come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua «banalità». Solo il bene è profondo e può essere radicale". – Hannah Arendt
Never Again
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