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Giornate FAI all’aperto: sabato 28 e domenica 29 giugno appuntamento con la bellezza

Più di 200 luoghi all’aperto, tra boschi, giardini e monumenti immersi nel verde, saranno i protagonisti delle Giornate FAI di sabato 28 e domenica 29 giugno. Un modo per ripartire in sicurezza e per andare alla scoperta di alcuni dei luoghi del cuore più belli del nostro Paese. La prenotazione delle visite è obbligatoria.
A cura di Redazione Cultura
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Nel fine settimana torna la bellezza dei beni FAI. E torna, per sabato 28 e domenica 29 giugno, all'aperto. Parchi e giardini storici monumentali, riserve naturali e orti botanici, boschi, foreste e campagne, alberi millenari e piante bizzarre, sentieri immersi nella natura e passeggiate nel verde urbano, giardini pubblici da riscoprire e giardini privati segreti che si svelano al pubblico. Da Nord al Sud del Paese, in una fase di ripartenza della cultura e del turismo in Italia, il Fondo Ambiente Italiano ha deciso di ripartire dai visite all'aperto, in modo da rendere più semplice l'accesso a tutti e rispettare al contempo i protocolli di sicurezza per contrastare la pandemia da Coronavirus.

Il 28 e 29 giugno le Giornata FAI all'aperto

Si annuncia un'edizione speciale delle Giornate FAI, che assume un’inedita veste all’aperto, in oltre 200 luoghi in più di 150 località d’Italia, su prenotazione e nel rispetto delle norme di sicurezza. Con alcune chicche imperdibile: svelati per la prima volta al pubblico, infatti, a pochi mesi dall’accordo tra il FAI e la Fondazione Museo di Palazzo Moroni, gli imponenti Giardini di Palazzo Moroni a Bergamo, oltre quattro ettari di verde tra le mura della Città Alta: è l’omaggio del FAI alla città che ha drammaticamente sofferto l’emergenza sanitaria e che necessita di ritrovare il benessere e la bellezza che solo la natura può offrire.

Bergamo, Giardini di Palazzo Moroni, Foto Stefano Casiraghi
Bergamo, Giardini di Palazzo Moroni, Foto Stefano Casiraghi

Prendere parte alle Giornate FAI è anche un modo per partecipare alla missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione: per questo, oltre al contributo minimo – 3 euro per chi è già iscritto al FAI, 5 euro per i non iscritti – richiesto all’atto della prenotazione online, tutti i visitatori potranno iscriversi al FAI con le quote agevolate (riduzione di 10 euro) presso tutti i luoghi aperti e i Beni della Fondazione.

Giornate FAI all'aperto: cosa vedere

L’elenco dei luoghi visitabili durante le Giornate FAI all’aperto offre al pubblico una variegata selezione di monumenti “verdi” e tutti all’aperto, tra cui diversi “Luoghi del Cuore” del patrimonio naturale e paesaggistico. Per tutte le visite la prenotazione è obbligatoria sul sito www.giornatefai.it. Ecco alcune segnalazioni:

  • Tra gli alberi monumentali: la Sequoia del Vajont a Longarone (BL), 33 metri di altezza e 160 anni di età, tra i pochi sopravvissuti alla tragedia del 1963 che ha raso al suolo il paese con oltre 2.000 vittime, o il Platano di Vrisi a Curinga (CZ), 18 metri di circonferenza del tronco, piantato secondo la tradizione dai monaci del vicino monastero medievale di Sant’Elia Vecchio;
  • Tra le aree naturalistiche: la Riserva naturale del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi (TE), un tratto di costa incontaminata, tra dune e calanchi, salvata dalla cementificazione grazie a un gruppo di volontari, oggi guide della riserva;
  • Tra i borghi storici da scoprire: Monesteroli a La Spezia, a picco sul mare in fondo a una scala di 1000 gradini, senza elettricità o metano, vive solo grazie a energie rinnovabili. Sito tra i più votati del censimento in corso de “I Luoghi del Cuore”, sarà meta di una camminata in collaborazione con il CAI; Borgo Universo a Aielli (AQ), borgo medievale spopolato a 1000 m slm, che ha ritrovato nuova vita grazie a un progetto di coloratissima street-art;
  • Molti i monumenti all’aperto: Eremo di S. Onofrio al Morrone e Santuario romano di Ercole Curino a Sulmona (AQ), la grotta che nel XIII secolo fu umile rifugio dell’eremita divenuto Papa Celestino V, accanto ai resti di un santuario del III secolo a.C.; Villaggio operaio Pirelli a Milano, un sobborgo di 26 villette costruite nel 1920-1923 per i lavoratori della Pirelli secondo un modello romantico di città-giardino e una concezione ottocentesca di casa-azienda;
  • Tra i musei d’arte immersi nella natura: Art Park La Court a Castelnuovo Calcea (AT), progetto di land art firmato da Emanuele Luzzati con sculture contemporanee tra i vigneti delle Langhe e del Monferrato, Patrimonio dell’UNESCO; Giardino e Collezione Gori-Fattoria di Celle a Pistoia (PT), una collezione privata di 80 opere d’arte ambientale in un parco-museo premiato tra i più belli d’Italia nel 2019;
  • Tra i giardini urbani, parchi pubblici da riscoprire a Torino, Genova, Bologna e Taranto, e imperdibili l’Aranciera e il Semenzaio di San Sisto Vecchio a Roma, dove dal 1810 si coltivano le piante per il verde pubblico di Roma, comprese le azalee di Trinità dei Monti, tra viali alberati, serre e un’aranciera neogotica, in un angolo di verde urbano sconosciuto tra il Celio e le Terme di Caracalla;
  • Si visiteranno inoltre molti orti botanici a Roma, Trieste, Livorno e Sanremo (IM), dove si trova il Centro di Ricerca CREA di Orticoltura e Florovivaismo: nel giardino ottocentesco di una villa liberty dove i genitori dello scrittore Italo Calvino fondarono nel 1925 la Stazione Sperimentale di Floricoltura, per fornire supporto scientifico all’allora nascente floricoltura industriale sanremese.
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