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Giornata mondiale del teatro: la Scala o il San Carlo, qual è il palcoscenico più antico?

I due famosi palcoscenici vantano numerosi primati: sono due fra i teatri più prestigiosi, capienti e belli d’Europa. Ma qual è il più antico?
A cura di Federica D'Alfonso
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Il Teatro San Carlo di Napoli.
Il Teatro San Carlo di Napoli.

Nata con l’obiettivo di difendere e conservare questa immensa forma d’arte, ogni anno il 27 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata del Teatro. In Italia, quando si parla di teatro, non si può ignorare la grandiosa tradizione operistica e musicale che ha arricchito i palcoscenici della penisola divenendo un riferimento culturale per moltissimi intellettuali d’Europa. Ma qual è il teatro d’opera più antico d’Italia?

Il Teatro alla Scala di Milano è riconosciuto come uno dei palcoscenici più prestigiosi e affascinanti d’Europa: voluta dall'Imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1776, la Scala vanta una tradizione operistica e culturale fuori dal comune, punto d’incontro di tantissimi artisti nel corso dei secoli. E non solo: anche punto di ritrovo della nobiltà milanese, specchio di un’Italia all'avanguardia e maestra nelle arti teatrali.

Inaugurato il 3 agosto 1779 da “L’Europa riconosciuta” di Antonio Salieri, sul palcoscenico della Scala esordirono Giuseppe Verdi, con “Oberto, Conte di San Bonifacio”, Domenico Cimarosa con “La Circe”, e ancora Rossini con ben cinque opere solo dal 1812 al 1818. Ma, nonostante la straordinaria storia che accompagna la Scala, non è al teatro milanese che spetta l’ambito primato di teatro più antico d’Italia.

Il San Carlo, primo fra tutti

Il Teatro San Carlo di Napoli, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è noto per essere uno dei più capienti: oltre a questo, il palcoscenico partenopeo vanta innumerevoli altri primati, come quello di essere stato il primo teatro moderno d’Europa, fondato 41 anni prima del suo corrispettivo milanese.

Venne costruito per volontà di Carlo III di Borbone, da cui prende il nome, ed inaugurato il 4 novembre del 1737 alla presenza del sovrano con l’opera di Domenico Sarro “L’Achille in Sciro”. Da questa data, il teatro ospitò nei secoli una lunga serie di prime assolute, come “Catone in Utica” e “Allessandro nell’Indie” di Johann Christian Bach o numerose prime opere di Domenico Cimarosa. Sul palcoscenico e nella platea sono passati alcuni degli artisti più famosi dell’epoca, come Georg Friedrich Händel, Franz Joseph Haydn ed il giovane Mozart, nel 1778.

Nel 1816 il Teatro venne distrutto da un incendio, ma subito ricostruito con raffinatissimi particolari decorativi che ancora oggi ne fanno uno dei teatri più belli al mondo. Nel giorno di riapertura si trovò a Napoli anche Stendhal, il quale assistendo all'inaugurazione del teatro, disse: “Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. Questa sala, ricostruita in trecento giorni, è un colpo di Stato”.

A metà Ottocento al teatro napoletano erano già state presentate ben 19 opere in prima esecuzione, fra cui Lucia di Lammermoor e L’esule di Roma. Hanno varcato le porte del teatro personalità come Paganini, Pavarotti, Placido Domingo, Maria Callas e Zubin Metha.

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