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Giornata mondiale contro l’omofobia: da Wilde a Saffo si celebra con la grande letteratura

Al di là di ogni retorica l’amore è meraviglioso in tutte le sue forme, e davanti a quell’emozione, che come diceva Dante ‘move il sole e l’altre stelle’ ci si può solo arrendere e riflettere su come questo sentimento possa essere immenso, senza limiti né categorie. L’amore omosessuale è un fatto antico quanto il mondo, lo testimonia la storia della letteratura, sin dai tempi di Omero e forse ancor prima. Ecco alcune testimonianze simbolo della letteratura mondiale, da Omero a Saffo, da Wilde a Proust fino a Pasolini.
A cura di Silvia Buffo
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Un ritratto di Oscar WiIde
Un ritratto di Oscar WiIde

Il 17 maggio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia per riflettere, denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all’orientamento sessuale. Ma la data non è scelta a caso, è un giorno speciale poiché è la ricorrenza dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità avvenuta nel 1990. Al di là di ogni retorica, l'amore è meraviglioso in tutte le sue forme, e davanti a quell'emozione, che come diceva Dante ‘move il sole e l'altre stelle' ci si può solo arrendere e riflettere su come questo sentimento possa essere immenso, senza limiti né categorie. L'amore omosessuale è un fatto antico quanto il mondo, lo testimonia la storia della letteratura, sin dai tempi di Omero e forse ancor prima. Era trattato in forma occulta, ma era trattato con le classiche allusioni a personaggi mitologici greci e attraverso codici non del tutto impliciti poiché l'antica Grecia e l'antica Roma erano società dove i rapporti d'amore tra persone dello stesso sesso non solo erano tollerati ma a volte anche incoraggiati.

Il tòpos degli amici amanti nella letteratura classica

Sebbene Omero non ritragga mai esplicitamente i due eroi degli Achei, Achille e Patroclo, come amanti omosessuali nel suo poema epico l'"Iliade" dell'VIII secolo a.C., che narra le vicende della guerra di Troia, il rapporto fra i due eroi è presentato come intenso, simbiotico e struggente. I versi ritraenti questo sentimento, che va oltre l'amicizia, sono fra i più suggestivi dell'intero poema così che sul modello del binomio amoroso ‘Achille- Patroclo', via via, nella storia della letteratura, si sono create altre emulazioni, così da divenire un vero e proprio tòpos: è quanto si è ripresentato nell'"Eneide" con la coppia di amici-amanti Eurialo e Niso, tòpos che è sopravvissuto sino al ‘500, ereditato anche dall'Ariosto ne "L'Orlando Furioso" con la coppia di Cloridano e Medoro, anche questi inseparabili, come se il binomio stesso fosse narrativamente qualcosa di inscindibile.

L'amore saffico, una leggenda

La poetessa greca, vissuta tra il VII e il VI secolo a.C. nell'isola di Lesbo, ha incentrato la sua intera poetica sulla passione e l'amore nutriti verso il femminile, un amore che è divenuto una leggenda, tant'è che il nome "lesbico/a" deriva da quello della sua isola natale, Lesbo. Le voci narranti di molte sue poesie parlano di infatuazioni verso vari personaggi femminili, ma le descrizioni di atti fisici tra donne sono poche e oggetto di dibattito. Il sentimento saffico si sviscera nei racconti delle relazioni amorose tra le fanciulle con la maestra, che non nascondono passione e intensità, così che oggi si è ereditata l'espressione di ‘amore saffico' per parlare di amori al femminile.

Oscar Wilde, un pioniere della letteratura omosessuale

Oscar Wilde, eccentrico, libero, edonista voleva fare della sua vita un'opera d'arte, il suo estetismo non ha limiti né freni inibitori . L'omosessualità di Wilde viene fuori nel suo romanzo ‘Teleny', detto anche ‘Il rovescio della medaglia' del 1893, uno tra i primissimi libri di letteratura erotica che abbia trattato in maniera del tutto esplicita la sessualità omosessuale, fu pubblicato dapprima in forma anonima ma ricondurlo ad Oscar Wilde è stato automatico per il suo stile narrativo inconfondibile.

Proust, nella sua ‘Recherche' la passione omo-erotica

Si tratta di "Sodoma e Gomorra", il quarto volume dell'opera monumentale "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust, è la parte in cui meglio viene sviscerata ed "esposta" l'inclinazione omosessuale del conte di Charlus, zio del narratore di nome "Marcel", presentato già nel precedente "I Guermantes" ed innamorato di un violinista di nome Morel. Un volume rivelatorio in tal senso, poiché introduce anche il tema del lesbismo di Albertine, una giovane donna che rappresenta l'amore impossibile del narratore. Il titolo del volume prende il nome dalle due città che, secondo il racconto biblico, vennero distrutte per volontà divina a causa dell'empietà dei loro abitanti.

Pier Paolo Pasolini, fra letteratura e vita

"Ragazzi di vita" è il romanzo in cui Pier Paolo Pasolini tratta la complessità del sottoproletariato con tutti i suoi lati oscuri, compresa l'omosessualità stessa: la storia si svolge nella Roma del secondo dopoguerra italiano, tra le varie borgate, i protagonisti sono degli adolescenti appartenenti al mondo della classe sociale urbana più bassa, che vive alla giornata di espedienti, arrangiandosi come possono, con traffici vari tra cui anche la prostituzione maschile. Questi fatti raccontati nel suo romanzo sono stati vissuti sulla sua pelle, ormai note le vicende trascorse nei pressi della Stazione Termini a Roma, luogo di espedienti e d'amore per Pasolini.

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