Giochi olimpici invernali di Pyeongchang, al Met di New York l’icona coreana
Alla vigilia delle Olimpiadi della neve di Pyeongchang, il maggiore museo statunitense si rende autore di una mostra che punta a essere un anello di quella difficile azione di di diplomazia che sta cercando di ricucire i rapporti tra le due Coree. Da oggi, infatti, e fino al 7 maggio 2018 nelle Korean Galleries del Metropolitan di New York vanno in scena le Montagne di Diamante, di sicuro il più iconico suggestivo paesaggio naturale dell'intera penisola coreana divisa fin dagli anni della Guerra Fredda. L'arte al servizio della diplomazia culturale, insomma.
Anche perché quel sito, di enorme bellezza, è inaccessibile dal 2008, perché il regime di Pyongyang ha bloccato gli ingressi il sito. Immerse in una eterna nebbia che ne copre o lascia emergere le cime, le Montagne di Diamante nella parte sudorientale della Corea del Nord hanno ispirato orgoglio culturale fin dai tempi più remoti. Al centro delle straordinarie Montagne di Diamante, il Monte Geumgang, uno dei luoghi sacri in cui si dice dimori lo spirito del popolo coreano ma che dopo il 1953 è rimasto oltre la cortina di ferro, ed è considerato uno dei paesaggi montani più spettacolari al mondo con nove bacini a forma di drago che danno il nome a una cascata a 150 metri d'altezza.
La mostra, organizzata in collaborazione con il ministero della cultura di Seul e il Museo Nazionale della Corea, è la prima in Occidente su questo prezioso tesoro culturale. Tra l'altro, tutte le opere della mostra, non sono mai state mostrate negli Stati Uniti. È anche l'occasione per celebrare il ventesimo anniversario della galleria dedicata all'arte della Corea in coincidenza con le Olimpiadi di Pyeong Chang. In mostra al Met vi sono oltre trenta dipinti di paesaggio dal XVIII secolo fino a oggi: rotoli dipinti, paraventi, opere monumentali e contemporanee, la rassegna ha come punto focale un album del settecento, designato Tesoro del Museo Nazionale della Corea, del maestro Jong Seon che rivoluzionò la pittura coreana rompendo con le immagini generiche e dipingendo paesaggi reali del territorio del paese.