Gigi Proietti, il libro postumo: “‘Ndo cojo cojo, un libro di sonetti e sberleffi”
È in uscita il 20 aprile l'ultimo libro di Gigi Proietti. Si intitola ‘Ndo cojo cojo. Sonetti e sberleffi fuori da ogni regola ed è pubblicato da Rizzoli. Il grande attore italiano scomparso il 2 novembre del 2020, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, stava scrivendo un libro di memorie prima di lasciarci. Oggi quel volume incompiuto, a cura di Sagitta Alter, la sua compagna dal 1962, con le illustrazione delle due figlie Carlotta e Susanna, esce in tutte le librerie italiane. In questi mesi di dolorosa assenza del padre, le figlie dell'attore romano si sono interrogate a lungo se pubblicare o meno il libro incompiuto di Proietti decidendo alla fine di farlo integrandolo con sonetti e altri lavori del padre.
Alla fine sono usciti circa ottanta sonetti, scritti tra il 1997 e il 2020, insieme a una quindicina di poesie in versi liberi e alcune riflessioni scritte durante il lockdown della scorsa primavera. Un concentrato di romanità dove per la prima volta sono raccolti in questo libro tutti gli appunti di Gigi Proietti, le sue frasi più belle assieme ad alcuni racconti, a cui stava lavorando con gran divertimento, come le avventure di Er Ciofeca che si ritrova suo malgrado al centro di un intreccio di cronache romane agre, tra dialoghi stralunati nel suo bar o in coda dal barbieretto. Il risultato è un libro unico, puntellato da storie e sonetti fuori da ogni regola, capaci di far ridere e di commuovere, e che dimostrano ancora una volta il talento di un narratore e di un sonettaro. Un vastissimo repertorio in un volume che anticipare sarebbe come scartare un regalo prima di Natale, strapperà, lacrime, risate e riflessioni.
Non mancano nemmeno i disegni con cui Gigi Proietti si divertiva a fissare in pochi tratti tic, manie e piccole ossessioni del mondo intorno. Altri versi tra pubblicati e inediti, legati all'attualità politica del recente passato da Berlusconi a D'Alema alla Lega di ieri a quella di oggi, agli sbarchi ai sindaci della capitale, "ar traffico de' Roma". La maggior parte alla sua Roma, ai colleghi al teatro in generale, dal er Braccaccio al Globe.