Gigi D’Agostino fa causa al festival: “Mi devono 30mila euro”
Gigi D'Agostino ha depositato una denuncia contro una società che organizza un noto festival musicale in Austria, sostenendo che gli spetti un pagamento di 30 mila euro. Il deejay – dopo l'annuncio della malattia – è tornato in scena con l'esibizione sulla nave da crociera al largo di Sanremo, diventando uno dei protagonisti del Festival del 2024.
L'accordo tra Gigi D'Agostino e gli organizzatori del festival
Gigi D'Agostino, originario di Torino ma da tempo residente in Svizzera, si è recato nella pretura di Mendrisio Nord per fare denuncia contro gli organizzatori dell'Electric Love (festival musicale che ogni anno si tiene in Austria). La vicenda risale al 2019, quando Gigi D'Agostino firmò un contratto per partecipare all'evento programmato per il 2020. L'accordo tra le parti prevedeva un compenso di 50mila euro: 20mila come acconto e 30mila entro maggio 2020. Quell'anno, però, il festival venne annullato a causa della pandemia da Covid-19 e alle restrizioni per il contenimento del virus. Il deejey percepì solo l'acconto.
Il cachet mancante di Gigi D'Agostino
Come riportato da Ticinonline, la società ricontattò il deejay nel novembre del 2021 per organizzare l'edizione del Festival del 2022. Lo staff dell'artista rispose con la richiesta del versamento dei 30mila euro dell'accordo precedente, senza dare conferma sulla partecipazione o meno del deejay. Qualche mese dopo, Gigi D'Agostino rese nota la notizia della sua malattia. Nel frattempo la Modusart, che rappresenta l'artista, continuava a chiedere agli organizzatori del festival il saldo del contratto risalente al 2019. La società austriaca, dal canto suo, avvertivano che avrebbero annullato l'invito se entro giugno 2022 non avessero ricevuto conferma. È stato dopo la scadenza dell'ultimatum che la società ha comunicato sui suoi canali che Gigi D'Agostino non si sarebbe esibito a causa delle sue condizioni di salute. L'artista, però, sostiene che: "Hanno deciso loro che non avrei partecipato. Io mi sentivo senz’altro in grado di esibirmi e se avessero pagato l’avrei fatto. La divulgazione di questa notizia ha fatto sì che io per un lungo periodo non ricevessi offerte lavorative". In aula il suo avvocato ha precisato che la seconda tranches del pagamento, cioè i 30mila euro, sarebbe dovuta arrivare entro maggio 2020 a prescindere dalla malattia. La società austriaca si rifiuta di versare quella cifra e chiede la restituzione della somma di 20mila euro già versata.