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“Gibellina Photoroad”: l’omaggio al “disordine”, per la prima edizione del Festival

Dal 29 al 31 luglio la fotografia indaga il “disordine”: sta per partire “Gibellina Photoroad”, la prima edizione del Festival Internazionale di fotografia open air, in Sicilia.
A cura di Federica D'Alfonso
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® Rori Palazzo, Wunderkammer
® Rori Palazzo, Wunderkammer

Nel 1968 la Valle del Belìce, in provincia di Trapani, viene devastata da un fortissimo terremoto: la città di Gibellina viene completamente distrutta. Ma lo spirito tenace dei siciliani non si è arreso: a pochi chilometri dalle rovine della vecchia Gibellina, nasce un nuovo centro urbano pieno di vita. E non solo: per volere dell’ex sindaco Ludovico Corrao, la città si è trasformata in un enorme museo a cielo aperto. Artisti importantissimi come Alberto Burri e Pietro Consagra parteciparono con la loro arte all’arricchimento del tessuto urbano. Oggi, a distanza di quasi cinquant’anni dal terremoto, Gibellina rinnova la sua esperienza artistica e inaugura “Gibellina Photoroad”, il primo Festival Internazionale di Fotografia Open Air.

Per tre giornate, dal 29 al 31 luglio Gibellina diventerà la “città della fotografia”, con un programma ricco di mostre outdoor, talk, workshop, incontri e letture, tutte focalizzate sul grande tema del “disordine”. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Orestiadi e dall’Associazione culturale Galleria X3, si preannuncia come un grande momento d’incontro fra diversi medium artistici, quali la fotografia e l’architettura, e come un’occasione unica, la prima in assoluto, per ammirare alcuni fra i lavori fotografici più interessanti degli ultimi anni.

Parola d’ordine: disordine

Il “disordine”, parola chiave del nostro tempo, puntellato di cataclismi, turbamenti e sperimentazioni, non è caos né anarchia. È invece un movimento continuo, non lineare, che si oppone all’ordine statico, producendo connessioni inedite in cui fioriscono arti, avanguardie, rivoluzioni. Senza disordine non c’è storia, progresso e libertà.

La fotografia è arte "disordinante" per eccellenza: fin dalle sue origini porta scompiglio nelle arti, sospesa com'è tra oggettivismo e documentazione e tra astrazione e sperimentazione. Gibellina ha scelto d'interrogare questo tema, attraverso la fotografia, in tutte le forme che esso assume nella contemporaneità: disordine soggettivo, culturale, sociale, politico, urbano, surreale. "E lo fa in uno spazio aperto, nello spazio pubblico, privo di ogni tipo di inquinamento visivo e luminoso, tra le sue strade piene di arte e di bellezza. Perché l’arte e la creatività non possono avere costrizioni, e per questo vivono fuori dai musei".

Migranti, terremoti e altri “disordini”: le mostre

® Daesung Lee, On the shore of a vanishing island
® Daesung Lee, On the shore of a vanishing island

Il programma segue fedelmente l’ispirazione tematica nel proporre una serie di incontri, conferenze e mostre: si inizia venerdì 29 luglio, alle 18, con l’inaugurazione presieduta da Calogero Pumilia, Presidente della Fondazione Orestiadi, Marida Faldetta, Presidente della Galleria X3, Arianna Catania, Direttore artistico del Gibellina PhotoRoad, e Salvatore Sutera, sindaco di Gibellina.

Si proseguirà, nei giorni del 30 e del 31 luglio, con i numerosi i percorsi espositivi proposti, in alcune delle location più suggestive della zona: in Piazza Beyus Giulio Piscitelli presenta “From there to here”, un affascinante racconto, inedito, dell’altra faccia dell’immigrazione. Attraverso il deserto del Sahara, i porti del Nord Africa e della Turchia, i confini dei Balcani, il filo spinato che circonda il teatro di guerra siriano, le spiagge della Grecia, il porto di Lampedusa, il finisterre di Calais: l’obiettivo di Piscitelli accompagna questo cammino, elevando il fotogiornalismo al suo significato più alto.

Si continuerà con “l’oggettiva perfezione di una carta geografica in trasformazione” di Olivo Barbieri, che a Piazza XV gennaio 1968 presenta “Italian quakes and other diseases”. Un progetto, quello di Barbieri, nato proprio a Gibellina e continuato a L’Aquila, Catania e Napoli: ovunque lo spazio urbano sia in perenne ripensamento ed evoluzione. Presso il Sistema delle piazze, infine, i bellissimi scatti di Daesung Lee in “On the shore of a vanishing island”. Il lavoro di Lee immortala uno dei luoghi più suggestivi del pianeta: l’isola di Ghororama, nel golfo del Bengala, in India. Dal 1960 le coste di quest’isola subiscono un progressivo arretramento, dovuto ai cambiamenti climatici, che sta causando l’abbandono di queste terre da parte di oltre due terzi della popolazione. Le figure di Lee vedono la terra ritirarsi sotto i loro piedi, testimoni silenziosi, “ritti e fieri come ultimi guardiani della loro Atlantide”.

Gibellina, un museo d'arte contemporanea all'aria aperta

La Piazza del Comune, Gibellina
La Piazza del Comune, Gibellina

Per la ricostruzione della cittadina l'ex sindaco della città Ludovico Corrao ebbe l'idea di "umanizzare" il territorio, chiamando a Gibellina diversi artisti di fama mondiale: Mario Schifano, Andrea Cascella, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Franco Angeli e Leonardo Sciascia risposero entusiasti all'appello. Come anche Pietro Consagra e Alberto Burri, il quale realizzò un "Grande Cretto" nella vecchia Gibellina, a memoria del sisma che la distrusse. Il Cretto è una tra le opere d'Arte contemporanea più estese al mondo. Oggi Gibellina è un museo dell'architettura moderna: esempio ne sono la Chiesa Madre di Ludovico Quaroni, i Giardini Segreti di Francesco Venezia, la Porta del Belice di Pietro Consagra, Piazza XV Gennaio 1968 con la Torre Civica-Carrilion di Alessandro Mendini, il Sistema delle piazze (di Laura Thermes e Franco Purini) e il Monumento ai Caduti.

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