Gianfranco Civolani morto: addio a 84 anni al Civ, Bologna piange il decano del giornalismo
Se ne è andato domenica sera il "Civ", Gianfranco Civolani, firma storica del giornalismo italiano e sportivo in particolare. A fine mese avrebbe compiuto 84 anni, da qualche giorno era in coma in seguito a una lunga malattia. Per i tifosi del Bologna basket se ne va un amico e un cronista sportivo di livello. Mancherà non solo a loro. In città era un volto molto famoso, che tutti chiamavano il "Civ". La scorsa estate, ricoverato all’Hospice Seragnoli presso il Bellaria, aveva già dato segni di malessere. Nonostante il quale il "Civ" continuava a vivere di giornalismo e basket, con particolare riferimento alla sua città, Bologna. Dettava i suoi pezzi all'amica Valeria, che è stata vicino a Civolani fino all'ultimo. In settimana sono previsti i funerali.
Chi era Gianfranco Civolani
Firma storica del giornalismo italiano, inviato prima a Tuttosport per quasi 25 anni, fino al 1986, andò poi al Corriere dello Sport-Stadio, dove ha scritto sino a pochi gironi fa. Lo piangono la sua città, il Bologna, lo sport italiano, perché Civolani ha "coperto" da giornalista diverse Mondiali e due Olimpiadi, seguendo diverse edizioni delle finali Ncaa di quel basket che anche da dirigente quale era stato amava seguire al comando della sua Libertas Bologna.
Il Civ: uomo di cultura, sport, giornalismo
Laureato in giurisprudenza, giornalista dal 1957, negli anni sessanta aveva fatto il direttore artistico del teatro bolognese La Ribalta, aveva collaborato con Gigi Proietti, Paolo Poli, Enzo Iannacci, Ornella Vanoni. Per 43 anni, dal 1962 al 2005 era stato presidente della Libertas Bologna, società di basket femminile e ceduta quella nello stesso anno aveva acquistato un’altra squadra della zona, la Progresso.