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Giacomo Leopardi, a Recanati apre la casa di “A Silvia”

Aperte al pubblico le Scuderie dove visse Teresa Fattorini, la Silvia della famosa lirica del poeta. Un amore nato e concluso dal panorama di una finestra.
A cura di Redazione Cultura
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Veduta di Recanati
Veduta di Recanati

A distanza di nove mesi dal terremoto del Centro Italia, che ha colpito anche Recanati, città natale del grande poeta Giacomo Leopardi nel maceratese, un importante segnale di rilancio: è stata finalmente aperta la casa di Teresa Fattorini, la Silvia protagonista di una delle più famose liriche del poeta: "A Silvia". L'apertura è stata voluta dai discendenti del Sommo per rilanciare il turismo attorno ai luoghi leopardiani, la cui fruibilità è stata gravemente compromessa, prima per le chiusure obbligate, poi per i timori di un nuovo sisma, dopo il terremoto del 30 ottobre.

Domenica scorsa, 16 luglio, ha aperto al pubblico la Casa di Silvia, segno di rilancio voluto dalla famiglia Leopardi, in primis dal conte Vanni Leopardi. L'iniziativa, voluta dopo il sisma e il disastroso calo di visite turistiche alla casa del poeta con un segno meno che ha raggiunto l'80%, porterà alla scoperta delle antiche Scuderie dove visse la “Silvia” amata da Giacomo Leopardi, un amore nato e conclusosi dal panorama di una finestra ma che investì totalmente lo scrittore e lo portò a comporre alcuni tra i suoi versi più dolci.

La visita sarà gratuita e realizzabile a gruppi di 7-8 persone, si potrà girare tra le stanze arredate con mobili rigorosamente d’epoca e tutti provenienti da casa Leopardi, dalle porte alle suppellettili.

L’investimento per permettere agli amanti del poeta, e del suo travagliato innamoramento per Silvia, di immergersi ancora di più nella sua vita è stato di una certa rilevanza economica, tutta l’operazione è costata oltre mezzo milione di euro, solo 23mila finanziati dalla Regione Marche, il resto messi a disposizione dalla famiglia. I primi segnali di svolta ci sono ma c’è ancora molto altro da fare alla completa messa in sicurezza e al restauro di tutti i luoghi simbolo della poetica leopardiana.

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