Gemito, Morelli, Palizzi: la mostra sui napoletani a Parigi negli anni dell’impressionismo
I napoletani a Parigi negli anni dell'impressionismo, è non solo il titolo di questa mostra alle Gallerie d’Italia di Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, ma rappresenta il focus, curato da Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca, di un'interessante esposizione che ricostruisce i rapporti tra Parigi, grande capitale mondiale della cultura moderna, e gli artisti attivi a Napoli nella seconda metà dell’Ottocento. Nel corso di tutto il XIX secolo, infatti, risulta particolarmente intensa, maggiore a quella di qualsiasi altra scuola italiana, la presenza di artisti napoletani nella capitale francese.
Dal 6 dicembre e fino all’8 aprile 2018 , dunque, la mostra "Da De Nittis a Gemito. I napoletani a Parigi negli anni dell’impressionismo" indaga l'interesse sempre crescente verso il richiamo di modernità che Parigi offre sotto il profilo dell’aggiornamento e del confronto con l’arte europea negli anni che seguirono le Esposizioni Universali del 1855 e del 1867. Contemporaneamente si presenta agli artisti l’opportunità di sperimentare innovazioni tecnologiche, come la fotografia che impressionò molti pittori, come Giuseppe Palizzi, aprendo loro inedite potenzialità espressive.
Partendo dalla pittura storica di Domenico Morelli (Bagno pompeiano, La Maddalena) e Gioacchino Toma (Un rigoroso esame del Sant’Uffizio, Le educande al coro, La pioggia di cenere del Vesuvio), l’esposizione delinea la svolta in direzione di un altro genere allora emergente, la cosiddetta pittura della vita moderna teorizzata da Baudelaire, di cui sono stati protagonisti, insieme agli impressionisti, Francesco Netti e Giuseppe De Nittis, quest’ultimo tra l’altro presente alla prima mostra che nel 1874 nello studio del fotografo Nadar venne dedicata proprio al neonato impressionismo. Chiude la mostra una sezione dedicata allo scultore Vincenzo Gemito, protagonista dell’ultima stagione naturalistica di fine secolo, di cui vengono esposti numerosi ritratti in terracotta (Ritratto di Francesco Paolo Michetti, di Domenico Morelli, di Giuseppe Verdi, ecc) e bronzi (Acquaiolo, Il pescatore).