Francia, scoperte opere di artisti preistorici che disegnavano coi puntini
Molto prima di Van Gogh e di Pisarro, o dei pittori per eccellenza che usavano i puntini come Seurat e Signac, già nella preistoria la tecnica del ‘puntinismo‘ era utilizzata per disegnare mammuth o rinoceronti. Risalgono, infatti, a quasi 40mila anni fa i ritrovamenti realizzati in Francia che dimostrano l'esistenza di artisti preistorici in grado di utilizzare le tecniche poi utilizzate sul finire del XIX secolo dai "puntinisti" ufficiali. Il ritrovamento di 16 blocchi di roccia calcarea, su cui sono raffigurati mammuth e cavalli incisi nel Paleolitico dai primi europei, è avvenuto in Francia, ad Abri Cellier.
Il team di ricerca, coordinato dall'antropologo Randall White, proviene dagli Stati Uniti, precisamente dalla New York University. La scoperta dei ricercatori americano conferma origine molto antica di questa particolare tecnica artistica che, in epoca decisamente più recente, verrà utilizzata diventando una delle correnti più importanti della storia dell'arte.
I ritrovamenti nella Grotta di Chauvet
Le figure dei soggetti prescelti, secondo il metodo del puntinismo, vengono realizzate attraverso l'uso ripetuto di puntini. La scoperta di oggi segue quelle già realizzate, sempre in Francia, nella nota grotta di Chauvet in Francia, in cui vi è il noto rinoceronte raffigurato attraverso decine di punti sulla roccia.
Il ‘puntinismo' francese di fine Ottocento
Una curiosità: il movimento "ufficiale" del puntinismo si è sviluppato sempre in Francia, a partire dal 1870. A coniare questo termine e a identificarlo come vero e proprio movimento artistico, fu il critico Félix Fénéon, giornalista francese, direttore di riviste e critico letterario ed artistico nato in Italia. Nel nostro Paese, gli esponenti di maggiori rilievo del puntinismo furono Pellizza da Volpedo, Andrea D'Agostino Giovanni Segantini, movimento che seguito sfocerà nel Futurismo.
