Franca Rame, un’artista d’altri tempi
Franca Rame è stata quella che potremmo definire “una donna d’altri tempi”, dove con “altri tempi” però non ci si riferisce più a quelli dell’eleganza formale di inizio Novecento, ma ai tempi dell’impegno politico vero, all’epoca in cui alcune figure hanno creduto nella lotta civile e nell’idea che un artista, anche in Italia, potesse incidere sulla realtà, mettendosi in gioco in prima persona.
Cresciuta in una famiglia di artisti, Franca ha condiviso con Dario Fo più di sessant’anni di storia. L’unica cosa che non ha potuto condividere con il marito è, ovviamente, la sua condizione di donna; ma proprio questa condizione ha tracciato parte del suo percorso, spingendola ad esporsi in prima linea in una serie di battaglie politiche nel tentativo di dare proprio alla donna la dignità che meritava, rendendosi protagonista di quei movimenti che negli anni sessanta e settanta sono nati, sono cresciuti e poi lentamente sono scomparsi.
Franca Rame ha pagato a proprie spese l’impegno politico. Non possiamo dimenticare la violenza subita dall’attrice nel 1973, eppure anche questa esperienza, metabolizzata e rielaborata nel forte spettacolo Lo stupro, non ha rallentato il suo percorso. Anzi l’attrice ha portato avanti il proprio impegno con convinzione anche più forte, fino ad entrare in politica, esponendosi in prima linea non più come artista, ma come donna. Due anni da senatrice nella speranza di poter essere utile; ma agire con giudizio critico vuol dire anche capire quando non ci si sente più nel posto giusto, e Franca Rame, con la complicità di Dario Fo, si è spesso allontanata da ciò che non reputava più valido.
Al fianco dell'aspetto politico, del quale principalmente si parla, non bisogna poi dimenticare che Franca Rame è stata innanzitutto un'attrice, un'autrice di teatro che ci ha rapito con le sue interpretazioni, infaticabile nella ricerca della forma da dare alle cose, un'artista che era ancora in tournèe con Mistero buffo nel 2012, prima di essere fermata da un ictus.
Questo breve percorso nella vita dell’artista serve solo a rendere omaggio a una figura che va sempre più scomparendo, perché l’impegno civile è una fatica che spesso non vede ricompensa, perché gli artisti, assillati da problemi di diversa natura, tendono sempre più spesso ad escludersi dalla partecipazione piuttosto che a governarla e perché le donne giovani, oggi, crescono in un mondo in cui l’immagine dominante è antitetica a quella che le battaglie degli anni di Franca Rame speravano di realizzare.
