“Forcella strit”di Abel Ferrara e Nino D’Angelo: il cuore di Napoli sul palcoscenico del Trianon Viviani
"Il mio sangue è del Sud. Nel Bronx parlavamo napoletano, mangiavamo napoletano. Io pensavo che l'Italia si fermasse a Napoli." sono le parole di Abel Ferrara, il regista newyorkese che torna sulla scena napoletana dopo nove anni di assenza per curare la regia dello spettacolo che inaugurerà il cartellone del teatro del popolo Trianon Viviani giovedì 25 ottobre. Si intitola "Forcella Strit" non come strada, ma come lo "stretto" che sta ad indicare proprio quella biforcazione che da il nome al caratteristico quartiere di Napoli, famoso anche per il murales di San Gennaro firmato dall'artista Jorit Agoch.
Il dramma musicale è il risultato dell'idea del regista americano in collaborazione con lo scrittore Maurizio Braucci, con il cantautore Nino D'Angelo e il regista Raffaele Di Florio. Liberamente ispirato a "Our Town" di Thornton Wilder, Forcella strit racconta di una compagnia di giovani attori che mette in scena una bizzarra commedia musicale seguendo le indicazioni di un misterioso direttore. Tutto comincia una sera di maggio nel 1987, quando tutta la gente si riversa in strada per festeggiare lo scudetto vinto dal Napoli grazie a Maradona.
Il dramma racconta venti anni d’amore ma anche di eventi, accadimenti, fatti di cronaca e fatti privati che hanno come palcoscenico Forcella, ovvero la minuscola strada che trasforma le relazioni rendendole a volte soffocanti, a volte avvolgenti. I protagonisti sono persone semplici del quartiere. 20 giovani, alcuni dei quali selezionati proprio come artisti cresciuti a Forcella, danno un respiro sperimentale alla produzione che nasce già con un forte accento internazionale. A fare da colonna sonora le canzoni, tra le più conosciute e le meno note, di Nino D’Angelo, come "Ciucculatina d’ ‘a Ferrovia", "Cafè cafè", "Tengo ‘o sole", "‘A storia ‘e nisciuno" e "Mamma Preta".