Firenze, ritrovate due sculture di Donatello e Verrocchio, ora esposte al Museo dell’Opera
Il Museo dell’Opera del Duomo, ad un anno dalla sua apertura ospita due nuovi capolavori ritrovati nei suoi 5500 i metri quadrati di spazio espositivo. 516 artisti e architetti in mostra, 25 sale per 3 piani, una collezione straordinaria di 750 opere esposte, di cui 200 restaurate e visibili per la prima volta al pubblico. Così a Michelangelo, Donatello, Arnolfo di Cambio, Lorenzo Ghiberti, Andrea Pisano, Antonio del Pollaiolo e Luca della Robbia si aggiungono un busto in terracotta che raffigura San Lorenzo, martire paleocristiano. L'opera è stata scoperta dallo studioso Francesco Cagliotti, esperto di Donatello, artista a cui è stata attribuita. Ed una seconda, un bassorilievo sempre in terracotta raffigurante la Decollazione di San Giovanni Battista attribuito alla bottega di Andrea del Verrocchio.
La storia della scultura di Donatello
La realizzazione della scultura di San Lorenzo fu commissionata nel 1440 per il timpano maggiore della Pieve a Borgo San Lorenzo nel Mugello e fino a quando, secoli dopo, nel 1888 l'antiquario Stefano Bardini l'acquistò per poi venderla al Principe Giovanni di Liechtenstein. Nel 2003 è stata messa all'asta dai suoi eredi ed è stata aggiudicata dai coniugi Silverman che l'hanno attualmente donata al Museo dell'Opera del Duomo. Interessante la ricostruzione dello studioso Cagliotti, secondo la quale il San Lorenzo potrebbe esser stato commissionato dal chierico Jacopo di Giovanni Ugolini pievano a Borgo San Lorenzo, un canonico della Cattedrale di Firenze, discendente da una nobile famiglia fiorentina. Quindi è probabile che Ugolini conoscesse personalmente Donatello, uno degli artisti preferiti dell'Opera del Duomo.
Il secondo ritrovamento: la Decollazione di San Giovanni Battista
La seconda opera è un bassorilievo sempre in terracotta che raffigura la Decollazione di San Giovanni Battista. Attribuito alla bottega di Andrea del Verrocchio potrebbe essere uno dei modelli preparatori per l’Altare d’argento realizzato per il Battistero di Firenze tra il 1366 al 1483 al cui è probabile che collaborò anche il giovane Leonardo da Vinci. L'opera, appartenente ai Silverman, nel corsola seconda guerra mondiale fu trafugata a Linz dai Nazisti per il museo di Hitler. Oggi manca di tre delle sette figure originarie.