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Firenze, Ratto delle Sabine a rischio per inquinamento e turisti: “Bisogna trasferirlo”

La proposta arriva dalla direttrice degli Uffizi, Eike Schimdt. In passato il capolavoro del Giambologna fu danneggiato da turisti che ci si arrampicarono sopra.
A cura di Redazione Cultura
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La scultura del Ratto delle Sabine a piazza delle Signorie
La scultura del Ratto delle Sabine a piazza delle Signorie

La statua del Ratto delle Sabine del Giambologna, attualmente in piazza della Signoria a Firenze, potrebbe essere spostata all'interno della Galleria degli Uffizi e sostituita da una copia nella Loggia dei Lanzi, dove adesso è collocata. La proposta è stata lanciata dalla direttrice degli Uffizi, Eike Schimdt, che ne ha denunciato lo stato di incuria, dovuto all'inquinamento e alla pressione costante di turisti che albergano nella principale piazza fiorentina. La Schidmt ha dichiarato all'Ansa:

Una soluzione per questa scultura sarebbe opportuna, perché l'aumento dell'inquinamento atmosferico e la crescente pressione dei turisti negli ultimi 15 anni ne ha inevitabilmente peggiorato le condizioni.

Spesso, negli ultimi anni, il capolavoro del Giambologna è stato vittima da parte dei turisti di vere e proprie "molestie". Già in passato, nella precedente direzione del museo fiorentino, era stata avanzata la proposta, ma non se n'era fatto più nulla. La direttrice Schimdt ha continuato:

Diremmo una bugia a dire che la situazione della tenuta di questa opera, dal 2000 ad oggi, non si è aggravata soprattutto in relazione all'aumento delle emissioni inquinanti nell'atmosfera, e delle ondate di calore come quelle di questi giorni, con i loro effetti lesivi le prospettive non possono che peggiorare ancora. Per questo si potrebbe pensare di farne una copia: rispetto ad anni fa, i costi di riproduzione sono molto più accessibili, dunque, spostando l'originale all'interno, un piano di questo tipo porterebbe solo vantaggi.

Solo qualche giorno fa, però, all'interno degli stessi Uffizi si era generato un problema al sistema di climatizzazione che ha costretto la stessa direttrice Schimdt a interrompere gli ingressi, sia per evitare disagi ai visitatori, si per preservare l'integrità delle opere d'arte.

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