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Firenze, opera d’arte danneggiata dall’alluvione del 1966 torna a splendere dopo 50 anni

Conservato in deposito dai giorni del devastante alluvione di Firenze, “Il miracolo dell’indemoniata guarita da Santo Vescovo”, proveniente dalla chiesa di San Jacopo Soprano, tornerà a risplendere grazie al restauro finanziato dal premio “Friends of Florence”.
A cura di Redazione Cultura
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Interno della chiesa di San Jacopo Soprarno
Interno della chiesa di San Jacopo Soprarno

Un'opera d'arte danneggiata dall'alluvione del 1966 e da allora conservata in deposito per oltre cinquant'anni. Stiamo parlando del dipinto "Il miracolo dell'indemoniata guarita da Santo Vescovo", proveniente dalla chiesa di San Jacopo Soprano di Firenze e attualmente sistemato nei depositi della chiesa di Santa Felicita.

Siccome l'opera è in deposito dai tragici giorni dell'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, il dipinto è poco conosciuto, ma tra non molto, cinquant’anni dopo, ritornerà all’antico splendore grazie all’intervento della Fondazione "Friends of Florence" e di Angela Tascioni.

Il progetto vincitore è stato selezionato tra un totale di 24 dalla giuria presieduta dalla presidente dell’Accademia delle Arti e del Disegno Cristina Acidini: si tratta di un riconoscimento, di 20mila euro, che è stato assegnato ieri durante la giornata conclusiva della V edizione del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze. Il progetto vincitore dovrà effettuare il restauro e la diagnostica non invasiva del dipinto “Il miracolo dell’indemoniata guarita da Santo Vescovo”.

“I progetti che hanno partecipato al concorso erano tutti relativi ad opere presenti nella nostra città, che attendono un intervento di restauro, dopo eventi come alluvioni, incendi, ecc che le hanno danneggiate – ha affermato Cristina Acidini. – Mi auguro che un giorno, anche quelle non selezionate, possano tornare a nuova vita”. I giorni del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze hanno rappresentato, anche in questa V edizione, un momento di coesione e di partecipazione sui temi della salvaguardia, della conservazione e della valorizzazione dei Beni Culturali. La giornata conclusiva ha visto protagonisti L’Opificio delle Pietre Dure, La Regione Toscana, il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero dei beni e delle attività culturali, con mostre e convegni a tema.

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