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Firenze, David di Michelangelo: da oggi non si potrà usare l’immagine a fini commerciali

Condannata una società che usava il colosso rinascimentale per vendere a prezzi maggiorati i biglietti di ingresso alla Galleria dell’Accademia di Firenze.
A cura di Redazione Cultura
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Da oggi sarà vietato usare l'immagine, su tutto il territorio europeo, del David di Michelangelo a fini commerciali. A meno di non richiederne il consenso all'utilizzo alla Galleria dell'Accademia di Firenze, lo storico sito culturale che ospita la meravigliosa statua di Michelangelo, simbolo dell'arte italiana nel mondo. L'ordinanza è stata emessa dal Tribunale di Firenze che ha accolto la domanda dell'Avvocatura dello Stato contro le attività della società Visit Today, che vendeva fuori dal museo, biglietti a prezzo maggiorato, usando sui volantini la fotografia del David.

Per Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell'Accademia, e promotrice dell'azione civile contro il bagarinaggio (quel materiale promozionale serviva, nei fatti, a promuovere biglietti d'ingresso alla struttura a prezzi maggiorati) si tratta di una "vittoria storica, che fa da precedente e modello: adesso tanti altri musei, vittime della piaga della vendita di biglietti a prezzo maggiorato, possono intraprendere questa strada perchè il diritto vinca su quella che di fatto è una truffa verso i visitatori".

Un vero e proprio colpo contro il bagarinaggio che affligge il museo fiorentino, così come tanti altri siti culturali italiani. L'atto prevede, oltre al divieto di usare l'immagine del David rinascimentale, il ritiro dal commercio di tutto il materiale diffuso e prodotto dalla società contenente la riproduzione dell'opera, e l'oscuramento dell'immagine della scultura dal proprio sito. In aggiunta a questo, il Tribunale ha condannato Visit Today a pubblicare il testo dell'ordinanza su 3 quotidiani a diffusione nazionale e tre periodici a scelta della Galleria dell'Accademia, oltre che sul proprio spazio web, e al pagamento di una penale di 2.000 euro per ogni giorno di mancato rispetto delle precedenti disposizioni.

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