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Finneas ha cambiato il pop mondiale con Billie Eilish: “Stare sul palco è più difficile quando suono le mie canzoni”

Finneas è uno dei produttori che più hanno inciso sul pop mondiale di questi ultimi anni, sia con la sorella Billie Eilish che con altri artisti. Ma la sua carriera si è sviluppata da solista: Fanpage lo ha intervistato per parlare del suo album For Cryin’ Out Loud!
A cura di Francesco Raiola
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Finnaes in concerto a Londra - Chiaki Nozu:WireImage
Finnaes in concerto a Londra – Chiaki Nozu:WireImage

Finneas ha 27 anni e nel curriculum ha già svariati premi importanti tra cui otto Grammy e due premi Oscar, senza contare la quantità di premi vinti assieme alla sorella Billie Eilish di cui è co-autore e produttore. A lei ha dedicato uno dei pezzi più forti emotivamente dell'album, ovvero Family Feud, canzone in cui parla dei giudizi alla popstar, una vera sfida, come racconta al telefono, perché non è facile sentire tutti questi giudizi su una persona che, racconta, "ami e pensi non sia colpevole di nulla". Finneas è uno degli artisti che ha maggiormente cambiato l'idea di pop che il mondo ha, passando da canzoni come No time to Die – scritta per la colonna sonora di 007 – o What was I made for? – scritta per la colonna sonora di Barbie.

Ma il musicista sta sviluppando anche una fortunata carriera da solista che lo ha portato, nel 2024, a pubblicare il suo secondo album For Cryin' Out Loud! che segue quello di debutto Optimist e che ha scritto assieme a un gruppo di amici con cui sarà anche in tour. In Italia Finneas suonerà mercoledì 9 luglio 2025 all’Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera (BS) per il Festival Tener-A-Mente. Fanpage lo ha raggiunto al telefono per farsi raccontare come ha lavorato a quest'album solista e com'è cambiata la sua vita in questi anni.

For cryin’ out loud è un album registrato con una band di amici. Com’è stato? 

È stato molto divertente. Sai, ho molta esperienza nel fare le cose da solo, stare seduto in una stanza, da solo, e suonare tutti gli strumenti: questa cosa può essere soddisfacente e portare a un buon risultato. Però questa dimensione collaborativa è stata un'esperienza davvero appagante, soprattutto avere i miei amici intorno che mi hanno aiutato. È bello anche averli in tour con me, perché talvolta quella può essere un'esperienza un po' solitaria, ci stiamo divertendo molto qui in Europa in questo momento.

Qual è la differenza nel lavorare assieme a tua sorella o con un gruppo di amici?

Ci sono molte differenze ma sai, cerco di guardare ogni cosa nel momento in cui la faccio: quando lavoro a uno dei suoi album, cerco davvero di aiutarla ad articolare qualsiasi cosa voglia esprimere. Cerco di aiutarla a scrivere la canzone che ha in testa in quel momento ed esprimere qualsiasi cosa stia pensando, mentre se sto creando un mio brano musicale cerco solo di farlo per me stesso. È difficile quantificare esattamente tutte le differenze, è un'esperienza diversa sotto tanti aspetti.

È un album che parla molto d’amore e comincia con una canzone che si chiama Starfucker: com’è cambiato l’amore in questi anni? E in generale come sono cambiati i rapporti?

Sto ancora frequentando la stessa persona con cui uscivo quando io e Billie abbiamo avuto successo per la prima volta. Sono in una relazione da circa sei anni e mezzo, quindi non è cambiato molto. Per quanto riguarda le relazioni in generale anche questo aspetto non è cambiato molto. I miei rapporti con la maggior parte dei miei amici più cari sono gli stessi, certo, ho fatto nuove amicizie e alcuni dei miei amici di lunga data si sono trasferiti in un altro Stato, quindi potrei vederli meno, o magari potrebbero avere percorsi di carriera diversi, quindi ho meno scuse per vederli, ma prendiamo David, che è uno dei miei amici più cari, che conosco da non so quanto tempo, 14 anni o giù di lì, facciamo musica insieme ed è più o meno quello che abbiamo sempre fatto, quindi abbiamo questa grande scusa per vederci. Alla fine sono le persone che incontri maggiormente nella vita, le persone con cui hai sempre una scusa per vederti, che si tratti di lavoro o di qualcos'altro.

Hai detto che i versi di cui sei più orgoglio sono sono i primi di Little Window (“Just a little window Glowing in the dark To give you all the info To keep you where you are Honey, what's on your mind? "Everything, all the time"), come mai? Lo sono ancora oggi?

Sono sicuro di averlo detto, ma non ricordo dove.

Era un Q&A su Instagram…

Vero. No, adesso cambierei la mia risposta ora. Penso che forse i versi del disco di cui vado più fiero siano in "2001", penso che quella canzone abbia delle immagini divertenti. L'ho chiamata 2001 perché mi sembrava quasi di cantare di essere nello spazio, ma in realtà è solo una canzone sul cercare di connettersi con qualcuno sentendoti come se non ci fossi riuscito. È stata una metafora divertente per esplorarlo.

Com'è stare sul palco da solista?

Penso che sia molto difficile essere il frontman sul palco: cantare tutte le canzoni ogni sera, guardare il pubblico e interagire con tutti è un lavoro molto più impegnativo di quello che, per esempio, ho fatto per anni con Billie, che consisteva nello stare in fondo al palco a suonare le tastiere, la chitarra e cantare le armonie. Ho sempre rispettato quello che faceva, ma ora ancora di più, ho ritrovato la consapevolezza di quanto sia veramente difficile, perché mi ritrovo a farlo in prima persona.

Finneas
Finneas

In pochi anni si sono moltiplicati i premi, i live, ma immagino anche il lavoro: com’è stato gestire questo cambiamento?

Sono successe due cose: una è che ho un sacco di aiuto, ci sono molte persone intorno a me che mi assistono e mi aiutano con qualsiasi tipo di esigenza personale, quindi è favoloso, e poi sai, l'altra è che gran parte del lavoro è roba che ho sempre voluto fare, sono entusiasta di poterlo fare.

C'è stato un momento in cui fare musica è diventato un peso?

Attraverso periodi in cui ogni volta che io o Billy finiamo un album mi sento come se avessi bisogno di una piccola pausa da tutto questo. Perché, sai, ho pensato alla musica in un certo modo per così tanto tempo, quindi è importante per me prendermi delle pause, ma amo davvero la musica, non passa giorno senza che la ascolti.

Da qualche anno abbiamo una band famosissima anche all’estero, i Maneskin e da qualche mese anche Damiano da solista. Conosci qualcosa della musica italiana?

Ti rispondo sui Maneskin, una band che ha fatto anche un paio di ottime cover, hanno fatto una bella versione di Bury a friend, questa cosa che mi lusinga molto. Chiunque salga sul palco e faccia una cover della tua canzone è un sogno che si avvera, quindi ne sono molto onorato.

Qual è stato il maggiore cambiamento della tua vita da quando sei diventato famoso?

È cambiato che vado in tour, ma la mia vita a Los Angeles è molto simile a prima, continuo a passare il tempo nella zona est della città, ho gli stessi amici, questo non è cambiato molto. Però la possibilità di viaggiare per il mondo e suonare dal vivo è cambiata, questo sì, e di questo ne sono veramente contento.

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