Finalmente in scena il libretto originale de Lo Schiaccianoci
Nella lunga serie di versioni de Lo Schiaccianoci, Nutcracker o Casse Noisette del repertorio di balletto spicca la coraggiosa idea coreutica di Fabrizio Esposito, già interprete di rilievo del Teatro di San Carlo di Napoli, oggi sempre più affermato coreografo in ambito nazionale. Dopo la Karmaen di qualche annetto fa ecco dunque un altro pezzo di storia riversato nel repertorio, spulciando fin dentro il libretto de Lo Schiaccianoci di E.T.A. Hoffmann del 1816 ancor più che nel testo di Dumas Padre, già ripreso con enorme successo nel 1892 da Marius Petipa prima di essere diventato oggetto di culto dei coreografi di tutti i luoghi e tempi. Da queste pagine ne è scaturita la partitura di Piotr Ilich Ciaikovsky, nel bel mezzo della trilogia omologa tra La Bella Addormentata ed Il Lago dei cigni, ripresa per l'occasione dai coreografi Fabrizio Esposito e Massimiliano Scardacchi in uno sforzo artistico e culturale reso possibile dalla PromoDanza di Salerno ed il Liceo Coreutico Alfano di Salerno. Un'operazione artistica, culturale e didattica dunque, concepita per l'assemblaggio del corpo di ballo del titolo di repertorio con il contributo dei migliori istituti di formazione coreutica della regione Campania seguiti dalle mani esperte di Fabrizio Esposito e Massimiliano Scardacchi appunto, con la presenza in scena dei ballerini ospiti Arianne Lafita Gonzalez e Vittorio Galloro nei ruoli principali direttamente dall'Hong Kong Ballet Theatre. Proprio qui sta l'evento nell'evento, ovvero la partecipazione di un giovane corpo di ballo a cornice delle star del momento made in Cuba, nella rappresentazione del più originale Lo Schiaccianoci possibile.
Il libretto de Lo Schiaccianoci di E.T.A. Hoffmann rivisto da Fabrizio Esposito
La rivisitazione del libretto e del balletto Lo Schiaccianoci è operazione piuttosto diffusa in giro per il mondo, tant'è che se ne trovano differenti e più o meno riuscite rappresentazioni di Clara/Fata Confetto e rispettivo principe nell'unica certezza dello spartito di Piotr Ilich Ciaikovsky. Per il libretto, d'altro canto, si è spesso concesso spazio alla fantasia, ovunque tranne che nella proposta coreografica di Fabrizio Esposito che invece ha ripreso l'originale racconto di E.T.A. Hoffmann stesso, realizzandone in scena un balletto in chiave più contemporanea nel primo atto, salvaguardando al contempo la mirabile coreografia di Lev Ivanov del secondo atto bianco. Lo stesso Fabrizio Esposito ci racconta i tratti salienti della ripresa letteraria messa in scena nel suo Lo Schiaccianoci, direttamente dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi del 1816.
Nella favola letteraria c'è un pezzo in cui Drosselmeyer spiega a Clara perché Schiaccianoci è così brutto (avviene dopo l'incidente con Fritz) e racconta di un regno dove vengono fatti uccidere tutti i topi del castello, compresi i sette figli della sovrana dei topi. Questa fa attaccare dai superstiti l’erede al trono, la bellissima principessa Pirlipat, che resta così sfigurata dai morsi. Il consigliere di corte ha la soluzione: bisogna chiamare un giovane forte che riesca a rompere con i suoi denti la durissima e magica Noce Krakatuk per offrirla in dono alla Principessa, e che compia sette passi all’indietro ad occhi chiusi. Ma quanto il prescelto è intento a fare l’ultimo passo, la regina dei topi lo fa inciampare. Lei viene attaccata e muore, ma ormai la maledizione è lanciata: la bruttezza di Pirlipat si trasferisce sul giovane, che tornerà bello solo quando una donna lo amerà nonostante il suo aspetto. Questa parte del racconto abbiamo deciso di adattarla a prologo affinché si capisca che questo giovane, in realtà, è proprio Schiaccianoci che viene liberato dalla maledizione quando Clara, durante la battaglia, rischia la sua vita per salvarlo.
E da quel momento il sogno di Clara svanisce per sempre appannaggio dei milioni di sognatori in giro per il mondo a rileggere ogni Natale la meravigliosa storia di E.T.A. Hoffmann.