Chi era Filippo Tommaso Marinetti, portavoce del Futurismo uscito al test di Medicina 2019
Chi era Filippo Tommaso Marinetti? Se lo saranno chiesto gli studenti del test di ingresso a Medicina, quando hanno trovato il nome dell'artista e letterato tra le domande di cultura generale comprese nel quiz per l'ingresso alle facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria.
Quest'anno i quesiti di cultura generale sono passati da essere soltanto due a essere ben dodici, pesando per un quinto sul punteggio totale che è possibile raggiungere. Ecco, per chi se lo stava chiedendo in fase di svolgimento del test, chi è Filippo Tomaso Marinetti e perchè è importante conoscerlo.
Filippo Tommaso Marinetti al test di Medicina 2019
Nato ad Alessandria d'Egitto (come un altro grande della letteratura italiana, Giuseppe Ungaretti) nel 1876 da una famiglia di professionisti, Marinetti si trasferisce da bambino in Italia e, insieme ai fratelli, coltiva la sua passione per le lettere. Ciononostante l'autore si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, quindi sceglie di seguire le orme del padre, presso l'Università di Pavia. Anche suo fratello Leone studiava Legge, ma morirà giovanissimo a causa di un problema al cuore.
Prima di laurearsi cambia Università e si sposta a Genova, dove consegue il titolo nel 1899. Contemporaneamente coltiva l'attività letteraria, collaborando all'Anthologie revue de France et d'Italie e scrivendo il poemetto "La vieux marins", con cui vince un noto concorso parigino.
Ma è nel 1902 che Marinetti pubblica il suo libro di poesie, in lingua francese: in "La conquete des ètoiles" è già possibile ravvisare i primi germogli di ciò che sarà poi la poetica futurista nella sua canonizzazione.
In un'epoca in cui la poetica è ancora costretta dalla misura del verso e dalla scientificità della rima, Marinetti porta avanti la sua azione per l'affermazione del verso libero nella rivista letteraria "Poesia" del 1905. L'anno più importante dell'opera di Marinetti è però il 1909, quando pubblica su Le Figaro il Manifesto dell'Arte futurista.
Il Manifesto del Futurismo
Il Manifesto del Futurismo di Marinetti è un documento che ha dignità di opera artistica e detta non solo i temi, ma anche lo stile della letteratura futurista. Il movimento futurista esalta la velocità e il dinamismo delle grandi città, la guerra come "igiene del mondo", l'utilizzo delle onomatopee e del verso sciolto, talvolta addirittura spezzato.
Il Futurismo si manifesta dunque come un movimento "anticulturale", se intendiamo per Cultura l'insieme di norme e precetti precostituiti perchè sedimentati da tempo. Il Futurismo si diffonderà a macchia d'olio non solo in Italia, e sarà la prima avanguardia letteraria del Novecento, a cui ne seguiranno molte altre.
L'esperienza della guerra porta infine Marinetti a delineare un programma politico di stampo futurista, con la formazione dei fasci futuristi e la pubblicazione del periodico Roma futurista: questa azione, pur non volutamente pensata in questo modo da Filippo Tomaso Marinetti, porterà inevitabilmente il Futurismo a diventare quella sorta di legittimazione culturale e sociale che il partito fascista cercava. Nel 1920, però, l'artista prenderà le distanze da Mussolini e dal suo movimento politico.