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Fiabe per adulti consenzienti di Guido Catalano: “La vita non è a lieto fine, ma fa ridere”

Dal 9 febbraio arriva in libreria le ‘Fiabe per adulti consenzienti’ di Guido Catalano, edito da Rizzoli. Il poeta e performer torinese è autore di un’imperdibile prontuario letterario per esorcizzare la tristezza e la paura, perché non c’è disastro da cui non ci si possa salvare grazie a una bella risata.
A cura di Redazione Cultura
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Non è detto che una fiaba debba avere il lieto fine, però possiamo riderci sopra. Con questo spirito arriva in libreria da oggi 9 febbraioFiabe per adulti consenzienti‘ (Rizzoli), l'ultimo libro del poeta e performer Guido Catalano. Stavolta lo scrittore torinese, classe '71, regala ai lettori un piccolo rimedio per esorcizzare la tristezza e la paura, perché non c’è disastro da cui non ci si possa salvare grazie a una bella risata. E perché vivere felici e contenti in fondo è possibile: magari non per sempre, ma almeno per un po’. “In questo tempo di orchi tutto sembra difficile, ma ricordatevi che gli orchi, anche se fanno paura, sono piuttosto stupidi e quasi sempre più spaventati di voi” scrive Catalano. Come dargli torto.

@Gabriele Zanon
@Gabriele Zanon

Chissà cosa ne penserebbe dell'impresa la scuola del formalismo russo che tanto si dedicò alla morfologia della fiaba di un principe azzurro che si spezzò il collo, di un re che organizzò una sontuosa festa a cui non venne nessuno, di una famiglia poverissima che un giorno, per vincere la fame, meditò di mangiarsi il cane. Per non parlare dell'uomo che tentò di suicidarsi con riso patate e cozze, di un cecchino che non voleva sparare, di un gelato e un ascensore travolti da un tragico amore impossibile. Spesso la vita non somiglia alle favole, ci dice Catalano, è una cosa che tutti, crescendo, dobbiamo imparare. "Un drago può spuntare dal nulla e, quando meno te l’aspetti, mandare il tuo universo a gambe all’aria".

Ma non è il caso di abbattersi, perché proprio nei momenti più disperati, quando ci sembra che gli orchi e i draghi abbiano vinto e non ci sia più nulla da fare, in realtà una cosa da fare c’è sempre: possiamo riderci sopra, possibilmente insieme.

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