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Festival della Mente, protagonista il tema dello ‘spazio’ nella contemporaneità

Al via la tredicesima edizione del Festival della Mente, fra i temi che si discuteranno oggi, il digitale inteso come spazio pubblico e il pensare attraverso le immagini.
A cura di Silvia Buffo
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La lezione inaugurale del filosofo Salvatore Veca "Un'idea di spazio pubblico"
La lezione inaugurale del filosofo Salvatore Veca "Un'idea di spazio pubblico"

Appena inaugurata l’edizione 2016  del Festival della Mente dedicata al tema dello spazio in relazione ai problemi del vivere odierno. Il primo festival in Europa ad omaggiare la creatività è giunto alla tredicesima edizione, in programma a Sarzana dal 2 al 4 settembre con la direzione scientifica di Gustavo Pietropolli Charmet e la direzione artistica di Benedetta Marietti. Tre giornate con 61 relatori italiani e internazionali e 39 appuntamenti tra incontri, workshop, spettacoli e momenti di approfondimento culturale dedicati ai processi creativi.In questa edizione lo spazio sarà indagato con un linguaggio accessibile per ogni tipo di pubblico, a dare il proprio contributo saranno grandi scienziati, scrittori, artisti, fotografi, architetti, filosofi, psicologi, storici, conducendo una vera e propria indagine sui cambiamenti in corso durante la contemporaneità.

La giornata di sabato 3 settembre

La seconda giornata del Festival della Mente si è aperta questa mattina alle 10 in piazza Matteotti con la conferenza “Immunità e cervello: dialogo tra due massimi sistemi. Dalla memoria ai vaccini”: l’immunologo Alberto Mantovani spiegherà le connessioni tra il sistema immunitario e quello nervoso centrale, la cui analisi costituisce una delle frontiere nello studio delle difese immunitarie. Come ogni anno, torna la sezione approfonditaMente: la giornata prevede due grandi eventi. Il primo sarà alle 10, al cinema Moderno, dove il medico e psicoanalista Simona Argentieri e gli psicologi e psicoterapeuti Stefano Gastaldi e Giovanna Montinari discuteranno sull’universo maschile in “Nuovi maschi: adolescenza, coppia, paternità”.

Pensare attraverso le immagini

Sempre al cinema Moderno, alle 15, gli psichiatri Paolo Boccara, Paola Carbone e Giuseppe Riefolo illustreranno le analogie che sussistono tra la stanza dell’analista e la sala cinematografica ne “L’analista al cinema: pensare per immagini”. Le serie tv saranno al centro dell’incontro “Un continente emerso: le serie tv” al Campus I.I.S. Parentucelli-Arzelà: lo scrittore e poeta Valerio Magrelli dialogherà con il giornalista Andrea Gentile per ricordare l’arrivo dei primi serial in Italia e per analizzare il lato scientifico che si nasconde nei nostri show preferiti. Il fotografo Ramak Fazel e lo scrittore Giorgio Vasta saranno i protagonisti dell’incontro moderato dal giornalista Michele Lupi “Nei deserti americani: viaggio nell’immaginario del XX secolo”, al cinema Italia. Il paesaggio desertico americano e le sue narrazioni saranno d’ispirazione per collegare riflessione e autobiografia e per provare a comprendere cosa accade ai luoghi quando le persone che li hanno abitati se ne vanno via.

Il digitale inteso come spazio pubblico e i suoi algoritmi

Qual è il ruolo effettivo degli algoritmi del web nella costruzione dello spazio pubblico digitale? A partire da quali principi una certa informazione ha la precedenza su un’altra? Quanto sono libere le nostre scelte? A queste domande risponderà il sociologo francese Dominique Cardon nella conferenza “A cosa pensano gli algoritmi?”, al Canale Lunense alle 12. Le macchine hanno sempre rimpiazzato gli uomini, a partire dai colletti blu nei compiti pesanti, fino ad arrivare oggi ai colletti bianchi. Web e robot, infatti, dopo globalizzazione e finanza, stanno uccidendo la classe media: nell’incontro “Il posto non c’è più” al Campus I.I.S. Parentucelli-Arzelà, il giornalista Riccardo Staglianò affronterà questo grigio scenario, il cui esito tuttavia non è inevitabile, se si prendono radicali contromisure. Il neuroscienziato Lamberto Maffei racconterà, alle 14,15 al Canale Lunense, “Lo spazio della ribellione”, vista come una nobile attività della ragione, che si oppone e si solleva contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

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