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Ermanno Rea racconta “Il caso Piegari” (INTERVISTA)

In quest’intervista Ermanno Rea, grande narratore italiano, ci parla della questione meridionale, e di come un gruppo di intellettuali del Sud, denominato “Gruppo Gramsci” abbia cercato a suo tempo di risolverla in modo strutturale. Ne “il Caso Piegari”, ultimo suo libro, sulla scia di Mistero Napoletano, cerca di comprendere il perché di quest’endemico problema, e il perché non se ne parla più.
A cura di Luca Marangolo
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Ermanno Rea
Ermanno Rea

Giornalista e scrittore,  Ermanno Rea è uno dei migliori narratori italiani, dal secondo Novecento fino ai giorni nostri. Fra i suoi libri più importanti ricordiamo: Fuochi Fiammanti a un'hora di notte, La dismissione (2006)  Il capolavoro Mistero Napoletano (1995), La fabbrica dell'obbedienza, il lato oscuro e complice degli Italiani (2007), il Sorriso di Don Giovanni (2014). Il recentissimo Il caso Piegari, Attualità di una vecchia sconfitta, è un sapido pamphlet che ricostruisce, sulla scia di Mistero Napoletano, la fine del Gruppo Gramsci, un gruppo di intellettuali comunisti degli anni Cinquanta che difesero il Sud Italia. Partiamo con un breve excursus.

IL "GRUPPO GRAMSCI" 

Nel suo ultimo libro, edito da Feltrinelli, prosegue idealmente un tracciato, con aria nostalgica e riflessiva, battuto già dal suo capolavoro "Mistero Napoletano". Indagare cioé la sorte di quel grumo di intelligenze in seno al partito Comunista che lottarono, fra l'altro, per le ragioni politiche del Mezzogiorno. Ne "Il Caso Piegari", partendo dal fornito dal ritrovamento di una vecchia registrazione degli anni 50, Rea ripercorre in particolar modo la sorte del fondatore del "Gruppo Gramsci", Guido Piegari. Piegari fu un giovane medico molto carismatico che raccolse attorno a se le migliori menti della militanza nel partito comunista: Giovanni Allodi, Gaetano Arfé, Paolo Bosevi, Cleto Carbonara, Ugo Feliziani,  Ennio Galzenati e, infine, due nomi ancor oggi noti: Gerardo Marotta, il direttore dell'Istituto Italiano degli studi Filosofici di Napoli, e Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica uscente.

"IL CASO PIEGARI"

"Il caso Piegari" è lo scandaloso caso dell'espulsione del fondatore del Gruppo Gramsci, Guido Piegari. Piegari, ormai isolato, emigra in Inghilterra:il libro segue la sua triste vita fatta di isolamento e si interroga sulle ragioni di questa tragica frattura.  Esse sono individuate nell'atteggiamento politicista di Giorgio Amendola, esponente di maggior spicco nel Sud Italia del Partito, che seguì una via politicamente più opportunista, che cercava di conciliare liberalismo e comunismo. La fine del Gruppo Gramsci portò all'inevitabile fine di ogni discorso serio e strutturale sulla "questione meridionale" che era il vero nucleo di pensiero del Gruppo. Il sottotitolo Attualità di una vecchia sconfitta" allude dunque non alla débâcle personale di Piegari, ma a quella della politica di sinistra che perse, in quegli anni di ricostruzione, l'opportunità di incidere significativamente sulla società.

Potete leggere un'articolata recensione al libro qui.

LA QUESTIONE MERIDIONALE

Da Nietszche in poi, probabilmente, l'impatto e l'importanza degli intellettuali si misura dalla loro inattualità. Nessun politico o sociologo parla ormai in pubblico di quella che fu la "questione meridionale" e delle varie teorie che dalla nascita d'Italia in poi ci sono state per spiegare il divario fra Nord e Sud.

Tuttavia il problema dell'unità nazionale è più vivo che mai: come dimostra la retorica leghista, come dimostrano alcune tentazioni separatiste del nord-est: fenomeni, queste ultime, importanti e da ascoltare più come segno di un malessere che non si sa più capire, che non si  riesce a interpretare in modo convincente politicamente.

Ermanno Rea ci spiega come la pensava il gruppo Gramsci: seguendo il pensiero del grande filosofo marxista sardo,  Piegari e i suoi pensavano che l'arretratezza del Sud rispetto al Nord non era un problema endemico al meridione, ma era un problema dell'intero Stato italiano:la ricchezza di una parte rispetto a un'altra era il frutto di un grande processo di modernizzazione dell'Italia che, per questioni storiche ha favorito il Nord a scapito del Sud.

L'attualità di questo problema è sotto gli occhi di tutti, se consideriamo la politica e la società odierna. Ciò che sembra dunque inattuale, perché scomparso dal dibattito, è in realtà attualissimo.

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