Ennio Morricone: da “Sapore di sale” ad “Abbronzatissima” c’è lui dietro i tormentoni estivi dei 60
Con la morte di Ennio Morricone, avvenuta il 6 luglio 2020 all'età di 92 anni, se ne è andato uno dei più grandi artisti a cavallo di 900 e 2000, un Maestro con la "m" maiuscola, riconosciuto in tutto il mondo per le sue composizioni legate soprattutto al Cinema, grazie alle quali ha anche ottenuto due Oscar, uno alla carriera e uno per le musiche di The Hateful Eight. Ma la carriera di Morricone non è solo legata al Cinema e alle composizioni classiche, anzi, alcune delle composizioni e degli arrangiamenti delle più note canzoni italiane degli anni 60 e 70 le si devono proprio a lui. In tanti non lo sanno, dal momento che è il cantante l'artista più conosciuto al grande pubblico, ma dietro a una canzone ci sono tante teste, dagli autori dei testi agli arrangiatori etc, e Morricone cominciò proprio come arrangiatore per la RCA, una delle etichette che ha fatto la Storia della musica italiana.
Arrangiatore dei primi tormentoni
La mano di Morricone, infatti è dietro a molti successi di artisti come Edoardo Vianello, Gino Paoli, Luigi Tenco, Rita Pavone, Mina e Gianni Morandi, per citarne alcuni. Compone e arrangia alcune delle canzoni che diventeranno quelli che oggi definiamo i tormentoni estivi e che sono rimasti nella Storia della musica italiana. Per esempio, c'è Morricone dietro a canzoni come "Con le pinne fucile ed occhiali", "Guarda come dondolo", "Abbronzatissima" e "Sapore di sale", tutti brani che hanno fatto da colonna sonora all'Italia del boom economico e che sono diventati parte integrante della Storia del nostro Paese. Ovviamente la sua mano è anche dietro altre canzoni come "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones" di Gianni Morandi,o un successo come "Se telefonando" portata in tutto il Paese da Mina e "Il mondo" di Jimmy Fontana.
L'inizio come arrangiatore e compositore per musica leggera
In un'intervista a Gianni Minà di qualche anno fa, il Maestro spiegò: "Cercavo sempre di arricchire una canzone, sia che fosse bella o sia che fosse modesta (perché diverse funzionavano, ma erano mediocri). Volevo dare al brano una struttura musicale autonoma, che potesse avere un fascino anche da sola, e nonostante una melodia spesso povera. Cercavo insomma di non rifugiarmi in un lavoro standard, passivo. Per esempio, all'inizio, una delle trovate che funzionò nell'arrangiamento di una canzone napoletana, Voce ‘e notte per Miranda Martino, fu l'idea di accompagnarla come fosse il Chiaro di luna di Beethoven" e sempre in quell'intervista spiegò come inseriva in quelle canzoni citazioni colte: "Di citazioni per aiutare le canzonette ne ho fatte tante, magari più nascoste, più mascherate. In un certo periodo avevo in mente una folgorazione giovanile, il ricercare cromatico di Gerolamo Frescobaldi. Erano tre note che io, ogni tanto, piazzavo furtivamente nelle composizioni e che, apparentemente, non c'entravano niente. Per esempio, arrivai a collocare una serie dodecafonica in una canzone di Chico Buarque de Hollanda".
Agli Oscar con In ginocchio da te
Un'esperienza, quella delle "canzonette" che Morricone definì importantissima per il prosieguo della sua carriera perché " se devi inventarti un brano strumentale, come se fosse una canzone senza esserlo, cioè un tema tonale (orecchiabile) che abbia una possibile dignità sinfonica, devi avere una esperienza completa, devi aver battuto tutti i bassifondi e i retrobottega dove si incide musica". Quest'anno è stato, suo malgrado, protagonista ancora una volta degli Oscar, dal momento che il film "Parasite" ha usato anche "In ginocchio da te" nella colonna sonora, una canzone che è stata arrangiata proprio da Morricone, come spiegò a Fanpage.it anche Morandi: "Ha un sapore particolare perché dietro c'è anche l'arrangiamento di Ennio Morricone e questa cosa è notevole (…). Questo è il primo Morricone e tra l'altro lui non amava particolarmente questo arrangiamento, perché l'autore e produttore Franco Migliacci lo aveva costretto a farlo molto ritmico e lui ha uno stile molto più sinfonico".