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Emmanuel Carrère protagonista a Mantova: “Il mio prossimo libro parlerà dei miei genitori”

Dopo tutte le domande di Ucronìa, in libraria dal tre settembre, per la prossima pubblicazione Carrère sceglie un tema di cui conosce tutte le risposte: la sua famiglia.
A cura di Elena Betti
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Emmanuel Carrère
Emmanuel Carrère

Pieno di domande senza risposta certa, Emmanuel Carrère arriva a Mantova per il Festivaletteratura. Sì, perché il suo saggio sulle storie alternative, Ucronìa, pubblicato in Francia nel 1987, si preoccupa di farsi tutte quelle domande che cominciano con “se”, e che, però, non hanno risposta certa. Racconta quelle “storie che hanno come caratteristica specifica quella di non essere mai esistite, di non avere avuto l'opportunità di esistere". Cosa sarebbe successo se la madre di Hitler avesse abortito, se Napoleone avesse vinto a Waterloo, se Gesù non fosse stato crocifisso? Le Ucronìe cercano proprio di rispondere a tutti questi se sostituendo gli avvenimenti realmente accaduti con fatti frutto della fantasia, ma pur sempre verosimili.

Delle storie che non vivono in nessun tempo, che da anni affascinano lo scrittore de L'avversario, Yoga e V13, al punto da scriverci la tesi di laurea e poi pubblicarne, ormai 35 anni fa, un estratto. Un libro che in Italia è arrivato in libreria il 3 settembre grazie alla ripubblicazione di Adelphi e con la traduzione di Federica Di Lella e Giuseppe Girimonti Greco. Storie scritte più di 30 anni fa ma sempre attuali proprio perché fuori da ogni tempo. "Trentacinque anni dopo averlo scritto l'argomento che affronto in Ucronìa resta molto attuale", spiega lo scrittore in conferenza stampa a Mantova.

Il prossimo libro sulla storia della famiglia Carrère

Ora però Carrère è pronto ad andare avanti con un nuovo libro che, come aveva anticipato all’ANSA, sarà sulla storia della sua famiglia. “Entrambi i miei genitori sono morti nell'anno appena passato, erano tutti e due molto anziani. Mi trovo in un momento della vita in cui mi sembra naturale volgere lo sguardo a ciò che mi ha preceduto". Del resto, come raccontato in un'intervista a Fanpage.it, già in Yoga aveva spiegato l'importanza di scrivere vecchi aneddoti familiari per salvare i dettagli che col tempo potrebbero andare persi e aveva anticipato la volontà di raccontare della sua infanzia. La storia della sua famiglia l'aveva in parte anticipata a Repubblica, raccontando le tensioni con la madre, Hélène Carrère d’Encausse, terza donna ad essere eletta nell’Académie française. Tensioni poi chiarite, causate dal fatto che Emmanuel aveva scritto riguardo alla collaborazione del nonno con i tedeschi durante la seconda guerra mondiale, motivo per il quale fu arrestato e sparì quando Hélène aveva solo 15 anni.

Non solo romanzi, anche giornalismo

Oltre ad essere scrittore Carrère è anche giornalista e a Mantova spiega il peso che questa disciplina ha avuto nella sua vita. "Il giornalismo non lo considero una forma inferiore o subalterna alla letteratura, ma un genere letterario a pieno titolo. L’ho sempre considerato un mezzo molto prezioso per andare verso l'esterno, fuori dalla mia zona di comfort, per scoprire persone e situazioni che altrimenti non incontreresti".

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