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Emma, Paola e Chiara e Laura Pausini contro l’omofobia: “Se i ragazzi picchiati fossero vostri figli?”

Emma Marrone, Paola e Chiara e Laura Pausini sono intervenute per solidarizzare coi due ragazzi aggrediti, stigmatizzando l’omofobia.
A cura di Redazione Music
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L'aggressione contro due ragazzipresi a cinghiate perché omosessuali ha scatenato reazioni anche nel mondo della musica. Alcune artiste, infatti, sono intervenute sui social o direttamente durante concerti e interventi pubblici per stigmatizzare quanto accaduto e solidarizzare coi ragazzi picchiati. Emma lo ha fatto durante un concerto, Paola e Chiara sul palco del Pride mentre Laura Pausini lo ha fatto via social con una storia scrivendo: "Basta, è arrivato il tempo di punire queste violenze, non si può più tacere, non si può più far finta di niente". Anche Noemi ha scritto: "Bisogna smettere di ignorare. Sono necessarie condanne esemplari e specifiche" mentre Annalisa ha scritto, sempre su IG: "L'omotransfobia esiste e va punita in quanto tale. Comunque, che vergogna. Un abbraccio forte ai due ragazzi aggrediti".

Emma, invece, ha parlato direttamente dal palco, durante un suo concerto. La cantante ha voluto ancora una volta esprimersi contro l'omofobia:

Vorrei spendere due parole per quel video orrendo che sta girando in questi giorni di questa coppia di ragazzi presa a cinghiate, a pugni, a calci, perché questo è un Paese che non riconosce dei diritti. E se quei ragazzi fossero vostri figli? L'omofobia è un cazzo di problema in questo Paese, e sta diventando una piaga dilagante e stiamo tutti zitti, bravi, nessuno dice niente: lamentatevi dei rigori che sbagliano alle partite, solo di quello ci frega a noi, quando ci cacciano dagli Europei, quando non ci qualifichiamo ai Mondiali. Questi due poveri ragazzi stavano camminando per strada e sono stati pestati a sangue, pestati a sangue. Io forse a volte ringrazio dio di non essere madre perché non saprei come reagire danvanti a una scena del genere nei confronti di mia figlia, di mio figlio, perché forse è quello il problema, perché non sono figli vostri, se lo fossero, invece… Quando il problema non ci riguarda stiamo tutti in silenzio, però l'Italia siamo anche noi, sono le scelte che prendiamo e el cose che vogliamo dire… perché invece di rompere le palle alla gente su ogni cosa, sulle cose che fanno, ogni tanto prendete posizioni anche etiche e corrette invece di stare sui social solo per rompere le palle, perché questi sono i problemi di questo Paese, ragazzi massacrati di botte, pensavano a riprenderli invece di intervenire, pensate se fossero vostri figli.

Anche Paola e Chiara hanno voluto esprimersi al riguardo e dal palco del Pride Village hanno detto:

Permetteteci due parole su quel brutto episodio che è capitato di quein ragazzi che sono stati massacrati per strada. Queste cose non devono più succedere nel nostro Paese e in nessun altro Paese: nessuno deve essere aggredito, nessuno deve avere paura di camminare per strada mano nella mano perché ama qualcuno. Noi prima di tutto che da sempre ci schieriamo dal minuto zero, per questa causa, per la comunità non siamo qui soltanto a parlare a nome della comunità ma in nome della libertà diu tutti, perché è a rischio la libertà di tutti noi. Non è soltanto una questione di diritti LGBTQIA+ ma è questione di diritti di tutti, tutti noi non dobbiamo avere paura di amare chi vogliamo amare se rispettiamo la libertà altrui. Quello che è successo è terribile e non deve mai più accadere: le Istituzioni, il Governo e chiunque abbia la facoltà di interrompere e far finire questa cosa deve farlo con punizioni esemplari e con interventi sostanziali e significativi, lo chiediamo da questo palco come lo stanno chiedendo tutti: basta!

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