Emio Greco, Pieter Scholten e il Ballet Black al Napoli Teatro Festival
Il duo Emio Greco/Pieter Scholten con Extremalism al Teatro Mercadante di Napoli ed il Ballet Black di Cassa Pancho, con Second coming e A dream within a midsummer night’s dream a Castel Sant’Elmo, chiudono in contemporanea il 17 e 18 giugno l’ottava edizione della sezione danza del Napoli Teatro Festival.
Siamo giunti al capolinea di della sezione danza di questo Napoli Teatro Festival con il doppio spettacolo, in contemporanea il 17 e 18 giugno, dell’ensemble di Emio Greco e Pieter Scholten al Teatro Mercadante di Napoli e del Ballet Black di Cassa Pancho a Castel Sant’Elmo. Doppia occasione per confrontarci con la danza d’Oltralpe, soprattutto nei termini coreografici ed estetici. L’accoppiata vincente di Greco e Scholten è ormai un habitué del panorama internazionale, con l’ulteriore significato dell’anniversario della loro ventennale collaborazione. In questa occasione si è pensato per il Napoli Teatro Festival ad un ulteriore assemblaggio tra il Ballet National de Marseille, da poco diretto proprio dal coreografo italiano, e l’ICKamsterdam per un totale di trenta danzatori dei quali lo zoccolo duro è senz’altro rappresentato dalla compagine francese con ben ventiquattro unità. Il titolo Extremalism nasce proprio dall’esclusiva di questo granitico gruppo tra i gruppi, sul duplice tema del minimale ed estremo. Quasi a voler insistere sul gioco delle coppie, ormai irreversibile nel canovaccio delle idee e della messinscena di Greco e Scholten e presentato al Teatro Mercadante. Anche per le rappresentazioni del Ballet Black è previsto un doppio titolo a tinte differenti tra il contemporaneo Second Coming di Mark Bruce e la rilettura di Arthur Pita del classicissimo Sogno di una notte di mezza estate. La compagnia diretta da Cassa Pancho, relativamente giovane perché fondata nel 2001 e subito supportata dalla RoyalOpera House, ha già spaziato abbondantemente nel repertorio coreografico e musicale. In occasione del Napoli Teatro Festival, il black dei danzatori e delle proposte di questa compagine farà senz’altro breccia sulla vista mozzafiato del Castel Sant’Elmo.
Extremalism di Emio Greco e Pieter Scholten è la voce coreografica dei Corpi in rivolta, sottotitolo del balletto interpretato al Napoli Teatro Festival dal Ballet National de Marseille e l’ICKamsterdam Estremo e minimale, dunque, I trenta danzatori del Ballet National de Marseille e dell’ICKamsterdam celebrano all’unisono l’Extremalism. Qual è la risposta dell’umanità alla crisi dei nostri giorni? Come si comporta il corpo in circostanze estreme? Extremailsm mostra la forza della vulnerabilità, mette in contatto noi stessi con gli altri e ricerca nuove forme possibili. Con uno sguardo sul passato, Greco e Scholten fanno tesoro del presente e tendono una mano al futuro. L’elemento che cattura l’attenzione nello spettacolo è la scultura di luce Chain Reaction dell’artista Henk Stallinga, un’installazione circolare che gira su se stessa come il globo terrestre. Evoca lo scorrere del tempo: ieri, oggi e domani. Extremalism è l’urlo di battaglia della compagnia di Emio Greco. E’ un urlo fisico in tempo di crisi. La nostra società è alla continua ricerca dell’efficacia e del rendimento, ma genera anche stress e disturbi fisici per l’eccessivo lavoro a cui ogni individuo è sottoposto. Emio Greco e Pieter Scholten analizzano il modo in cui il corpo si ribella a tutti questi fenomeni.
Il Ballet Black, come consuetudine del proprio repertorio, propone un titolo classico quale A dream within a midsummer night’s dream di Mark Bruce ed il contemporaneo Second Coming di Arthut Pita Fondata nel 2001, Ballet Black è una compagnia essenzialmente di danza moderna ma che si propone di diversificare il balletto classico con i suoi otto danzatori internazionali di origini africane ed asiatiche. Il repertorio è molto vasto e comprende sia lavori classici sia contemporanei creati appositamente da grandi coreografi tra cui Liam Scarlett, Shobana Jeyasingh, Martin Lawrance, Will Tuckett e Richard Alston. Sul palcoscenico del Castel Sant’Elmo andranno in scena settanta minuti circa di grande danza, a cominciare da Second Coming, elaborata sulle note di una colonna sonora che spazia da Sostakovic a Tom Waits passando per Edward Elgar. Il coreografo Mark Bruce ha creato un universo fantastico abitato da dei, barbari, sacrifici umani e resurrezioni. Qui un re comanda sul mondo che lui stesso ha creato. Nel regno di sopra abitano esseri che lui ha creato a sua immagine e somiglianza; nel regno di sotto vivono i selvaggi. Dal rapporto con una giovane vergine selvaggia nasce un bambino. Una volta diventato grande, il figlio del re, insieme alla sua amante, sono condannati a scendere sulla terra dove creeranno il proprio regno da dove, un giorno, emergeranno per stabilire la gloria sulle cose. Per la seconda coreografia Arthur Pita ha riletto il Sogno di una notte di mezza estate dando vita A dream within a midsummer night’s dream dove Puck condurrà il pubblico in una seducente foresta in cui Oberon, Titania e gli amanti sono indotti a folleggiare. Da un sogno scaturisce un altro sogno dove la passione e l’amore vero fioriscono. Un altro lieto fine a dimostrazione che il futuro per il Black è nero solo di nome ma evidentemente non di fatto.