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Egadi, il mare restituisce rostri e spade antiche: “A Levanzo finì la Prima guerra punica”

Altri importanti rinvenimenti tra i fondali delle Isole Egadi, in Sicilia. Rostri, spade e anfore: tutti reperti che provano, secondo i ricercatori della nave oceanografica Hercules, il fatto che Levanzo sia stata il teatro della della famosa battaglia delle Egadi nel 241. a.C. con cui si concluse la Prima guerra punica.
A cura di Redazione Cultura
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Isole Egadi
Isole Egadi

Ancora altri reperti venuti a galla dai fondali delle isole Egadi. Due rostri e una spada riemergono dopo millenni, grazie al lavoro della Soprintendenza del mare della Regione Siciliana, la Rpm nautical foundation e i subacquei della Global underwater explorer. Le ricerche, portate avanti grazie alla nave oceanografica Hercules, ha segnalato in tre settimane la presenza di sessantotto anfore greco-italiche, due Dressel, quattro puniche e quattro piatti.

Secondo i ricercatori, la presenza dei rostri – pesante oggetto da sfondamento che veniva montato sulla prua delle navi antiche per affondare le navi nemiche –  sono la prova che i fondali di Levanzo, sono certamente il teatro della battaglia navale che sancì la fine della Prima guerra punica. Per il presidente della Regione Sicilian, Nello Musumeci:

La scoperta di queste armi antiche arricchisce il nostro patrimonio di conoscenza sulla battaglia delle Egadi. Una storia riscritta recentemente dal compianto assessore Sebastiano Tusa.

Il ritrovamento del rostro romano

I due rostri ritrovati seguono quello recuperato, sempre tra gli stessi mari, della famosa battaglia delle Egadi del 241 a.C. e fu rinvenuto a una profondità di 80 metri in direzione nord-ovest rispetto all'isola di Levanzo nel 2017. La battaglia delle Isole Egadi fu la battaglia navale conclusiva della prima guerra punica. Dopo vent'anni di scontri, Cartagine subì una sconfitta enorme in termini di uomini e di navi, e fu quindi costretta e chiedere l'armistizio a Roma.

Che cos'è un rostro

Il rostro è un pesante oggetto da sfondamento che veniva montato sulla prua delle navi antiche per affondare le navi nemiche. Secondo Plinio il Vecchio, sarebbe stato inventato dall'etrusco Piseo figlio di Tirreno. Nell'architettura degli antichi venivano spesso utilizzati come decorazioni simboliche, degli elementi simili ai rostri delle navi. Si trovavano dei rostri in alcune colonne, dette appunto "rostrate", come la Colonna Duilia e nelle tribune nel Foro Romano. Qui i tribuni romani tenevano le loro orazioni, chiamate per l'appunto i "Rostri".

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