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Eclissi di luna, tra misoginia e superstizione tutti i riti nel mondo antico

In tutte le cultura la luna è una presenza dominante nella mitologia e nei culti. Tra gli astri è la regina indiscussa della superstizione. Dalle credenze sull’influenza che le eclissi di luna avrebbe su vegetazione, condizioni meteo, mestruazione femminile e psiche umana: tutti i riti legati al fenomeno di oscuramento dell’astro più vicino alla terra che il prossimo 27 luglio si mostrerà in tutta la sua cupa magnificenza.
A cura di Redazione Cultura
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In tutte le cultura la luna è una presenza fondamentale nella mitologia e nei culti. Tra gli astri è la regina suprema di ogni superstizione. Persino più del sole, che è maschio, mentre la luna in quanto femmina – secondo tradizione misogina – è più imprevedibile. Nei secoli il più vicino tra gli astri è divenuto, con il suo moto, le sue fasi, l'influenza esercitata sulle maree, ma soprattutto con le eclissi di luna, un fenomeno particolarmente significativo in ogni religione antica e primitiva.

Le credenze arcaiche sull'influenza della Luna sulla vegetazione, sul tempo, sulla mestruazione femminile, sulla psiche umana sembrano essere un altro indizio del carattere primordiale dei miti legati alla luna. Che è innanzitutto divina, perché presenta nella sua mitologia un carattere essenziale, quello dell'eternità. Oltre che quello dell'immortalità, considerato che riappare ogni mese dopo essere scomparsa.

Nelle civiltà antiche esisteva un rapporto religioso significativo tra umani e luna. Questo rapporto entrava in crisi quando la Luna si manifestava attraverso le eclissi, considerate anormali per la estrema rarità con cui si presentavano, a maggior ragione in un'epoca in cui non se ne conoscevano le cause. Di conseguenza, erano interpretate dagli antichi come un segno della collera della divinità lunare, come la prova di una lotta mitica che si realizzava in cielo.

Per Omero, nell'"Iliade" e nell'"Odissea", l'eclisse appare più volte come una "morte" dell'astro, da un passo di Plutarco invece sappiamo che l'astro era "tolto", "rubato" al cielo. Secondo una antica superstizione, durante le eclissi la Luna era vittima di sortilegi, di procedimenti magici grazie ai quali le donne di Tessaglia, maghe espertissime, erano in grado di "attrarre", di "tirar giù" l'astro dalle regioni celesti.

Nella letteratura latina sono numerosissimi i passi che attestano lo stesso convincimento circa le eclissi, di Luna come effetto di incantesimi magici che possono distogliere l'astro dalla sua vita celeste e attirarlo sulla terra. Dalle "Bucoliche" di Virgilio alle opere di Tibullo, fino a Seneca, in cui Medea così si rivolge alla Luna: "E ora, evocata dai miei incantesimi, vieni, o astro delle notti, con il tuo aspetto più sinistro e la minaccia della tua triplice fronte". A questa atavica superstizione si riconnette l'abitudine di produrre violenti rumori, battendo su oggetti di bronzo suonando corni o trombe durante le eclissi di Luna. Così Tacito, infatti, negli "Annali" ricorda l'eclisse di Luna verificatasi nella notte tra il 26 e il 27 settembre del 14 d.C. in Pannonia:

Si vide infatti oscurarsi improvvisamente la Luna nel cielo sereno. I soldati, ignari della causa di tale fenomeno, interpretarono l'avvenimento come presagio della sorte presente, paragonando l'impallidire dell'astro ai propri travagli e ritenendo che avrebbero conseguito il successo nell'azione intrapresa se la dea fosse riapparsa nel suo fulgido splendore. Fanno dunque strepito con cimbali, tube e corni, presi dal giubilo e dall'angoscia a seconda che la Luna diviene più luminosa o più oscura; e quando infine le nubi levatesi ne impedirono la vista e fu creduta sepolta nelle tenebre, facili come sono le menti alla superstizione, quando siano a un tratto colte dal timore, scoppiano in lamenti pronosticando eterni travagli e l'ostilità degli dei ai loro misfatti.

Si andò avanti così per lungo tempo, anche dopo che le conoscenze astronomiche dei Greci e dei Latini avevano dato spiegazione scientifica del fenomeno. A questo punto, dopo aver ripassato cosa rappresentava l'eclissi di luna per gli antichi, non ci resta che aspettare ancora poche ore per la più lunga del secolo, il prossimo 27 luglio.

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