Ecco la parola più importante dell’anno 2015 secondo l’Oxford dictionary: è un’Emoji
Ebbene sì, quest'anno l'Oxford Dictionary, che sceglie ogni anno una parola che si è particolarmente distinta per la frequenza dell'uso, la popolarità e, talora anche la valenza simbolica, ha scelto proprio questa: "face with tears of joy", una Emoji che è, ovviamente, utilizzabile anche in serie per rafforzarne l'intenzione. Si tratta esattamente delle immagini stilizzate che sempre più di frequente utilizziamo all'interno di contesti comunicativi telematici, come internet o le chat online come Whatsapp.
Si trova per lo più in con testi comunicativi in cui è molto importante fornire al nostro interlocutore informazioni preziose sull'aspetto non verbale della comunicazione, ed è per questo che, come rileva la società statistica che ha collaborato con la Oxford University press, le Emoji hanno visto letteralmente una poderosa impennata nell'utilizzo nei contesti più diversi, spesso non tanto informali quanto ci si immaginerebbe.
Questa Emoji è risultata la parola più utilizzata del 2015 ed in generale le Emoji hanno avuto una crescita esponenziale nell'anno ancora in corso, apice di una tendenza che dura ormai da svariati anni
Dal punto di vista grafico le Emoji sono l'evoluzione delle Emoticons, che sono delle espressioni facciali disegnate con i segni di interpunzione. Ma, nonostante la assonanza fra i due termini e la loro somiglianza in quanto funzioni espressive, i due termini hanno origine etimologica distantissima fra di loro. Emoticon è infatti una crasi fra Emotion e Icon, mentre invece Emoji è una parola composta giapponese che viene dalla parola "e" che vuol dire immagine, e moji che vuol dire "carattere". Ampiamente in uso anche fra i personaggi pubblici in contesti popolari come i social network, le Emoji sembrerebbero un fenomeno linguistico fra i più interessanti di quelli legati alla comunicazione digitale e al mondo di Internet.